Un’altra Mahsa Amini?
Dopo il fallimento del movimento “Donna, vita, libertà”, in questi giorni i nemici della Rivoluzione Islamica e dell’Iran hanno cercato di fabbricare un nuovo omicidio da attribuire alla Repubblica Islamica, come già avvenuto un anno fa con il caso di Mahsa Amini, sperando di suscitare disordini e violenze simili, ma invano.
Una studentessa di 16 anni, Armita Gheravand, domenica 1 ottobre, alle 7 del mattino, insieme ad alcune amiche è salita sulla metropolitana nella fermata di Meidun-e Shohada (Piazza dei Martiri) di Teheran ed è svenuta poco dopo. Trasportata successivamente in ospedale, si trova tutt’ora in stato di coma.
(Avete presente i tanti malori improvvisi in Italia?)
Le emittenti e canali londinesi in lingua persiana prima, e le gazzette in lingua occidentale degli stessi padroni poi, hanno sin da subito diffuso la voce secondo cui Armita Gheravand era “stata colpita dalle manganellate dagli addetti alla sicurezza della metro perché non indossava il velo”.
La polizia questa volta ha però sin da subito diffuso le immagini integrali che mostrano la ragazza che attende la metro, entra nella carrozza e dopo appena tre secondi viene trascinata fuori dal mezzo dalle sue amiche.
A parte la tempistica, che non permetterebbe neanche il nascere di una lite, nelle immagini non appare alcun addetto alla sicurezza.
L’altro punto importante è che si vedono diverse altre ragazze salire senza velo sul mezzo pubblico proprio insieme alla sedicenne, diverse delle quali rientrano poi tranquillamente all’interno della metropolitana anche dopo la presunta “aggressione”!
Le due compagne di scuola di Armita Gharavand, Mahla e Fatema, che erano insieme alla ragazza svenuta domenica scorsa all’interno della metropolitana di Teheran, raccontano quanto avvenuto alla loro amica: “Appena entrate all’interno della carrozza, Armita è caduta improvvisamente all’indietro e con la testa ha colpito pesantemente a terra. Nel sollevarla abbiamo visto che le nostre mani era insanguinate e ci siamo rese conto che era ferita alla testa.
Con l’aiuto di altre persone presenti l’abbiamo portata al di fuori della carrozza e una signora, credo una infermiera, ha cercato di rianimarla. Poco dopo sono arrivati i soccorsi che l’hanno trasportata in ospedale, dove l’abbiamo seguita anche noi. All’interno della carrozza non vi è stata alcuna discussione né colluttazione; Armita è svenuta dopo appena un secondo che eravamo entrate”.
Di Simone Spiga
Direttore di ReportSardegna24