Israele ha diritto di difendersi dal terrorismo, nel rispetto delle leggi internazionali che tutelano i civili. Nella telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per discutere “gli sviluppi nella Striscia di Gaza”, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “ha ribadito che Israele ha ogni diritto e responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo ed ha sottolineato la necessità di farlo in un modo consistente con la legge umanitaria internazionale che mette come priorità la protezione dei civili”, come riferisce la Casa Bianca.
Biden ha “sottolineato la necessità di aumentare immediatamente e in modo significativo il flusso di assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni dei civili a Gaza”. Il presidente americano e il premier israeliano hanno anche “discusso degli sforzi in corso per localizzare e assicurare la liberazione degli ostaggi, compresi gli americani che sono dispersi e che potrebbero essere nelle mani di Hamas”. I due leader hanno convenuto di continuare “regolari consultazioni dirette e attraverso i loro team di sicurezza nazionale”.
Sono stati gli Stati Uniti, secondo il Wall Street Journal, a spingere per il ripristino delle comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza che Israele aveva interrotto prima dell’avvio delle operazioni di terra. Il pressing è descritto da un alto funzionario americano: Washington è stata chiara con Israele sul fatto che le comunicazioni dovevano essere ripristinate. Cosa che è avvenuta nella mattina del 29 ottobre, rendendo così di nuovo possibile alle agenzie dell’Onu, che erano rimaste isolate, e alle altre organizzazioni umanitarie internazionali di riprendere il coordinamento per gli aiuti a Gaza.
Migliaia di persone hanno fatto irruzione in diversi magazzini e centri di distribuzione dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu, nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza, portando via farina di grano e altri beni di prima necessità come forniture igieniche. “Questo è un segnale preoccupante che l’ordine civile sta iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e uno stretto assedio a Gaza – spiega l’agenzia -. Le persone sono spaventate, frustrate e disperate”, ha affermato Thomas White, direttore degli affari dell’Unrwa nella Striscia di Gaza.
“Le scorte sul mercato stanno finendo mentre gli aiuti umanitari che arrivano nella Striscia di Gaza con i camion provenienti dall’Egitto sono insufficienti. I bisogni delle comunità sono immensi, anche solo per la sopravvivenza di base, mentre gli aiuti che riceviamo sono scarsi e inconsistenti”, ha aggiunto White.