“Abbiamo appreso che il governo italiano, in gran segreto e senza nessun dibattito parlamentare, ha portato a compimento la sua intenzione di uscire dalla Via della Seta, stracciando il memorandum sottoscritto quattro anni fa con la Cina. E’ una follia il cui conto sarà pagato dalle piccole e medie imprese italiane, che non avranno piu’ nessuna copertura politica per la loro attività con la Cina e verso la Cina”. Così Gianni Alemanno, segretario di ‘Indipendenza’, la sua nuova creatura politica.
“Soprattutto, non si capisce il vantaggio per l’Italia di questa scelta: il memorandum della Belt and Road Initiative (BRI) non era impegnativo su nessun punto ma apriva progetti molto promettenti per il nostro commercio internazionale, per la nostra logistica e i nostri investimenti in Africa – aggiunge l’ex sindaco di Roma -.
E’ un regalo che facciamo alle grandi multinazionali, che non hanno certo bisogno della Via della Seta per far crescere i loro commerci internazionali, ed e’ l’ennesima chiusura all’interno dei confini dell’Occidente che il Governo italiano sta facendo, rifiutando di sviluppare i rapporti con la grande realta’ dei BRICS che rappresenta tre quarti del pianeta”.