Il tre marzo scorso sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale tre quesiti referendari. Due sul tema della guerra e uno sulla sanità, sono promossi da Generazioni Future (ex Comitato Rodotà, lo stesso dei due referendum sull’acqua del 2011); un terzo, sul disarmo, dal comitato “Ripudia la guerra”. Lo scorso 22 aprile i Comitati hanno lanciato la raccolta di firme in tutta Italia con l’obiettivo di raggiungere, in tre mesi, oltre 500.000 firme valide da presentare alla Corte di Cassazione e poi a quella Costituzionale, al fine di poter celebrare il referendum.
L’iniziativa disarmo+sanità è stata portata avanti finora dal “Comitato di Liberazione Nazionale” presieduto da Ugo Mattei e dal comitato “Ripudia la guerra” è guidato da Enzo Pennetta.
Il quesito sanitario si intreccia poi con il tema bellico, in base all’assunto che la guerra sottrae risorse pubbliche alla salute e lo fa per finanziare la cessione di armi all’Ucraina.
«I nostri rappresentanti hanno deciso di destinare ingenti somme di denaro alla produzione di armi da inviare all’Ucraina. Noi riteniamo che il popolo in maggioranza non sia d’accordo e con il referendum intendiamo provarlo. Si badi: la devoluzione di soldi pubblici alle armi non è limitata alla vicenda tra russi e ucraini, ma si mantiene viva ordinariamente, sempre, solo massimizzandosi in questi anni di guerra corrente», affermano i promotori del referendum.
I quesiti referendari
1
Questione sanitaria
«Volete voi abrogare l’Art. 1 (Program-mazione sanitaria nazionale e definizione dei livelli uniformi di assistenza), comma 13, D.lgs 502/1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria), limitatamente alle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale”?»
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2
Armi all’Ucraina
«Volete voi che sia abrogato l’Art. 1 del Dl 2 dicembre 2022 n. 185, convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023: “È prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite?»
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3
Export bellico
«Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i princìpi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere” limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere”?»
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