J-Ax proprio non ci sta. La lite con Paolo Meneguzzi, alimentata e consumata via social nei giorni scorsi, aggiunge un nuovo capitolo.
Da buon rapper, alle critiche ricevute risponde – a mente fredda – come sanno fare i rapper: per le rime. Più o meno baciate, ma piene di attacchi diretti. E senza mezzi termini. Con un brano pubblicato a sorpresa che non lascia dubbi alle interpretazioni: L’invidia del Peneguzzi. Dopo quello tra Salmo e Luchè, che sembrava aver conquistato il titolo di dissing italiano dell’estate (i due avevano rinfocolato ruggini di quattro anni prima), ad animare la calda stagione ci hanno pensato proprio Ax e Meneguzzi. Tutto è partito da un’intervista rilasciata dal cantautore di origini svizzere a MowMag in cui rifletteva sul declino del pop contemporaneo, “svilito” nei contenuti. Come esempio, veniva citato uno dei tormentoni di questa estate, la Disco Paradise di J-Ax, Fedez e Annalisa. Errore imperdonabile agli occhi del rapper che alle critiche ha risposto con una serie di storie Instagram diventate subito virali. Meneguzzi ha a sua volta replicato con un lungo post in cui rivendicava la sua storia di ieri e quella di oggi. Vicenda chiusa? Neanche per sogno.
J-Ax è arrivato a sganciare la bomba. Un brano che non le manda a dire. Dalla prima all’ultima barra. “È abbastanza America Latina questa base? Sai, vorrei alzarmi al tuo livello.
Mettiamo questa cosa in prospettiva, per me non è dissing, è beneficenza estiva”, accusando in questo modo il suo avversario di essere in cerca di visibilità. “Con una story del cazzo ti ho ridato la vita, sapendo bene come sarebbe finita”, stuzzica J-Ax nelle sue rime. E poi ancora: “Sali sulla barca e poi t’attacchi al cazzo come prima. Salmo e Luchè che sfida epica, a me tocca Meneguzzi è una vita che la sfiga mi perseguita”.
Meneguzzi lo aveva accusato di parlare, a 50 anni ancora di canne, e lui risponde così: “io parlo di cannoni, tu come Giorgia Meloni”. Ma il botta e risposta continua anche sui successi dell’uno e dell’altro: “io ho detto che gli streaming sono meglio di quando il tuo produttore faceva giochini da gioppini e si comprava i tuoi dischi truccando la classifica Fimi”.
J-Ax lancia anche il guanto di sfida: “Adesso non fare il piangina: ‘io non sono un rapper, non posso rispondere’, se sei così bravo, piglia la penna e scrivi un pezzo tipo L’Avvelenata.
La prossima volta togliti il mio nome dalla tua cazzo di bocca e stai tranquillo che io ti lascio stare. Adios Pablo”.
Passano un paio d’ore ed ecco arrivare la replica. Via Facebook, ovviamente. “Visto che per me il Pop è una cosa seria, non mi svenderò per avere un passaggio in radio di un dissing.
Per me il Pop è arte, e io in questo momento non sento nessuna esigenza di mettermi a scrivere per così poco, provo con una telefonata…”. Ed ecco partire anche il video in cui si vede Meneguzzi prendere il cellulare: “Pronto? J-Ax? Il segretario di Fedez? Mi passi lui? Sì, sì, bello il dissing, mi ha fatto ridere… però ora passami Fedez”.
Sarà chiusa qui? Difficile dirlo. Parafrasando Antonello Venditti, certi dissing fanno dei giri immensi e poi ritornano, Salmo e Luchè avevano già litigato quattro anni fa, e sono tornati a sfottersi nei loro pezzi. Ma se ne rap il dissing è quasi un marchio di fabbrica, le liti non mancano anche altrove.
Bugo e Morgan ancora si punzecchiano a distanza dopo il fattaccio del festival di Sanremo 2020, quando Morgan cambiò il testo del brano all’insaputa del collega che abbandonò il palco.
Fuori dai confini nazionali, tra le liti rimaste irrisolte quelle tra i fratelli Gallagher che hanno sciolto gli Oasis nel 2009 e da allora sembra non si siano più frequentati.