Un paesino abruzzese d’un tempo riprodotto su 12 metri quadri di legno scolpito a mano.
Ideato ripescando ricordi d’infanzia e realizzato scolpendo ogni giorno per 4 anni, dal 1977 al 1981, 1133 piccoli manufatti tra figure umane, animali, attrezzi di lavoro, oltre agli innumerevoli accessori come anfore, stoffe, suppellettili, e tutto il necessario per rappresentare fedelmente circa 20 antichi mestieri d’Abruzzo: è il presepe artistico di Enzo Mosca, artigiano autodidatta e calzolaio del 1927, di Sulmona, dove l’opera è custodita nel museo diocesano di Arte sacra di Santa Chiara.
558 personaggi, 140 attrezzi da lavoro, 14 cavalli, 42 asini, 27 buoi, 14 cani, 14 capre, 113 pecore, 9 gatti, 7 maiali, 110 volatili, 3 biglie, 6 carri, 14 carretti, 2 carrozzelle, 10 carriole, 43 case: un vero e proprio villaggio di una volta in miniatura, dove la vita attiva, le espressioni e le movenze dei personaggi sono riprodotti con dovizia di particolari ad incarnare mestieri che stanno scomparendo, di arrotino, bastaio, bottaio, calderaio, calzolaio, carradore, cestaio, contadino, falegname, fornaio, funaio, maniscalco, muratore, scalpellino, scultore, seggiolaio, sellaio.
“Quest’opera vuole essere un omaggio ai nostri padri e nonni, alla gente semplice e laboriosa di una volta”, si legge su un foglio affisso nella stanza del museo a firma dell’artista ormai 94enne.
Situazioni sceniche di vita quotidiana al mercato, in bottega, in cantina, per strada, nei campi, concepite bandosi sui ricordi d’infanzia trascorsa nel “Borgo Pacentrano”, uno dei quartieri del centro storico di Sulmona.