La Cina adotterà “tutte le misure necessarie per difendere in modo risoluto i diritti e gli interessi legittimi” delle sue imprese dopo la bozza finale dei dazi compensativi sull’import della Commissione Ue sui veicoli elettrici “made in China”.
Pechino, si legge in una dura nota del ministero del Commercio, “ha ripetutamente sottolineato” che le conclusioni preimpostate nell’indagine europea anti sovvenzioni violano l’impegno sui principi di “obiettività, equità, non discriminazione e trasparenza” e sono anche incompatibili con le regole del Wto. Si tratta, in altri termini, di “concorrenza sleale in nome della concorrenza leale”.
Durante l’indagine, il governo e l’industria cinesi “hanno fornito decine di migliaia di pagine di documenti legali e materiale di prova attraverso vari metodi come l’invio di fogli di risposta, commenti scritti e dichiarazioni di udienza, per fornire un’analisi completa e approfondita delle opinioni irragionevoli della parte europea”, ha aggiunto il ministero.
Le restrizioni dell’Ue sui veicoli elettrici cinesi “interromperanno la stabilità della catena dell’industria automobilistica globale e di fornitura, compresa l’Ue, danneggiando gli interessi Ue e dei consumatori, fino a compromettere la trasformazione green europea e la cooperazione globale sul cambiamento climatico”.
La mossa finale della parte europea “non ha incorporato pienamente le opinioni della Cina” e, aderendo all’approccio sbagliato, “ha tagliato le aliquote fiscali elevate” e ha trattato in modo diverso i tipi di società cinesi, distorcendo i risultati dell’indagine. La bozza finale si è basata su “fatti determinati unilateralmente dalla parte europea e non su fatti reciprocamente riconosciuti da entrambe le parti. La Cina si oppone con fermezza a ciò ed è fortemente preoccupata”.
Dalla fine di giugno, Pechino e Bruxelles hanno condotto oltre dieci cicli di consultazioni tecniche “su questo caso sulla base di fatti e regole”. La Cina, ha concluso la nota, “è sempre stata sincera e impegnata a gestire adeguatamente le controversie commerciali con l’Ue attraverso il dialogo e la consultazione: ci auguriamo che l’Ue incontri effettivamente la Cina a metà strada, adotti un atteggiamento razionale e pragmatico, acceleri le discussioni sulle soluzioni appropriate e utilizzi azioni pratiche per risolvere il problema, evitando attriti commerciali”.
Anche la China Association of Automobile Manufacturers (Caam), la potente organizzazione dei produttori di veicoli del Dragone, attacca la bozza finale della Commissione europea sui dazi compensativi all’import di e-car made in China, citando “rischi enormi e incertezza” su operazioni e investimenti delle sue aziende nell’Unione europea. L’associazione, nel resoconto del network statale Cctv, ha detto “di opporsi con fermezza” alla mossa Ue all’indomani della sua ufficializzazione e di sperare che Bruxelles “aderisca al dialogo e alla cooperazione con la Cina, mantenendo un ambiente di mercato equo e non discriminatorio”.