Importante tappa in Algeria per la Compagnia LucidoSottile, tra le protagoniste della della 12ª edizione del Festival Internazionale del Teatro di Béjaïa, in scena dal 14 al 21 ottobre con la direzione artistica dell’attore e drammaturgo Slimane Benaïssa.
LucidoSottile appartiene alle sette le realtà teatrali coinvolte, provenienti da tutto il mondo, impegnate a presentare varie opere nelle loro forme ed esperienze estetiche, ma che tutte raccontano la stessa storia, quella dell’umanità.
Lo spettacolo selezionato per l’occasione è “Speradiserabeltemposi…Rosso!” con la regia, drammaturgia e coreografia di Tiziana Troja e Michela Sale Musio.
“Siamo emozionate e felici di tornare per la seconda volta in Algeria, in un festival che è coerente con i nostri ideali, come l’apertura al femminile e la riqualificazione culturale dei territori svantaggiati”, spiegano Tiziana Troja e Michela Sale Musio. “Il Festival Internazionale del Teatro di Béjaïa è una realtà che si adopera per parlare al mondo arabo, attraverso uno sguardo artistico internazionale, e siamo fiere di rappresentare l’Italia in questo contesto. Nel 2019 siamo state in Marocco, ma nel 2020 a causa dell’emergenza pandemica abbiamo dovuto sospendere le nostre date in Africa, tra le quali c’era anche un ritorno in Algeria. Con grande soddisfazione e riconoscenza, negli scorsi giorni abbiamo vissuto gli ultimi appuntamenti delle edizioni 2023 dei festival CagliariTiAmo e Lucido Festival. Quest’anno, più che mai, abbiamo raggiunto con successo l’obiettivo sociale che ci proponiamo ogni anno, diffondendo cultura, arte e cambiamento nelle periferie di Cagliari. Abbiamo sempre creduto che l’arte debba vivere in modo decentralizzato, raggiungendo e arricchendo i quartieri che spesso non hanno facile accesso all’offerta culturale della città. Le azioni da noi intraprese hanno dimostrato ancora una volta che la cultura può essere un potente strumento di crescita e arricchimento culturale per tutti.
LO SPETTACOLO – Speradiserabeltemposi…Rosso!: Due improbabili e annoiate danzatrici mettono in scena uno spettacolo di danza contemporanea quando, colte in flagrante nel loro turbine di pensieri si smentiscono e rivelano desideri, aspirazioni e volontà tutt’altro che attinenti allo spettacolo prodotto. Una divertente parodia della danza, per un lavoro a quattro mani esplosivo e dissacrante, così come nella sfacciata visione delle due coreografe. Lo spettacolo nasce come manifesto di un periodo storico dove la danza diventa non solo “cenerentola delle arti”, ma sempre più ermetica, concettuale, elitaria e incomprensibile. Nel video questa esplode in tutta la sua stupida futilità: laddove si perde la bellezza di una danza di concetto, si trova una sessualità commerciale e facilmente smerciabile. Le due danzatrici, vittime del mercato, mettono così in scena una beffa di se stesse, ormai stanche di un ruolo che le etichetta e le inserisce in una visione fin troppo schematica, che le costringe spesso ad una scelta obbligata, tra i due estremi opposti, senza vie di mezzo.
Sound design e arrangiamenti musicali di Davide Sardo; costumi di Robert Jennifer; scenografia di Roberta Occhietti; disegno Luci di Elia Porcu; foto di scena Michelangelo Sardo; assistente alla Regia Adriana Cavargna; responsabile di produzione Federica Troja.