La disobbedienza è una virtù!

L'Opinione di Mimmo Di Caterino

L’istruzione Liceale artistica si è espansa, la Riforma Gelmini è stata nodale nel sistematizzare delle tipologie d’intelligenze, con i relativi indirizzi, poste in condizione d’acquisire gli strumenti per confrontarsi in modalità duttile e flessibile con le problematiche del nostro tempo.

Come docente d’indirizzo ho cominciato il mio viaggio nei Licei e negli istituti d’arte che venivano riformati, partendo dal Nord Italia (Savona e Reggio Emilia), per poi stanziare ventitré anni nel su di un’isola dove mi ritrovavo a essere un giovane docente più anziano della pubblica istruzione Liceale artistica (nata solo nel 1977), questo mi lega profondamente al Foiso Fois, oggi il più importante Liceo Artistico e Musicale dell’isola tutta, certo con problematiche immense che nessuno nega, dal momento che l’intera area di Cagliari città metropolitana è l’unica priva di pubblica Alta Formazione Artistica.

Il mio viaggio di ritorno, nella mia terra d’origine, parte da un Liceo che quando sono emigrato non era nato, un Liceo nato storicamente come Liceo delle scienze umane, che col tempo si è saputo costituire come polo liceale dell’intera area di Napoli Est, questo cosa vuole dire?

Che uno studente interessato a un percorso Liceale, trova nel polo nel “Don Lorenzo Milani”, a San Giovanni a Teduccio, Napoli Est, diverse possibilità di percorso e d’orientamento e riorientamento connesse, finalizzate alla sua maturazione.

I docenti d’indirizzo del Don Lorenzo Milani, non sono solo d’indirizzo artistico, ma anche Linguistico, delle Scienze Umane e Scienze Applicate, un grande laboratorio didattico e dialettico di formazione comune, con tutto ciò che questo comporta nella progettazione di percorsi a dimensione studente.
Lavorare al Don Lorenzo Milani mi fa riflettere sulla miseria di certi orientatori, che vendono e svendono il proprio Liceo per un pugno di studenti in più, non lavorando per valorizzare talenti, passione, vocazione e volontà d’autodeterminazione dello studente traducendolo in studio.

La realtà Cagliaritana Liceale?

Uno scannatoio dove Licei storici, nel nome della memoria di una storia monca fondata sul classismo sociale, lottano tra loro, e l’intero asse della formazione Liceale Artistica (fondamenta della storia dell’arte proiettata nel futuro) è demandato al Foiso Fois, determinando sovrappopolamento e problematiche di laboratori d’indirizzo, questo nel nome di non considerare il mondo Liceo come unico laboratorio con indirizzi diversi, talvolta in periferia si raggiungono dei risultati d’eccellenza, che il Don Lorenzo Milani, il più importante (e unico) Liceo nella zona di Napoli Est (San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli, Portici e San Giorgio a Cremano), possa fungere da modello per un’idea d’istruzione Liceale come polo comune nell’area Cagliaritana?

Perché no?

Non fosse che dal Don Lorenzo Milani, tutti gli studenti, sono messi in condizione di potere frequentare (qualora questa fosse la loro attitudine), un’Accademia d’Alta Formazione Artistica a Napoli, a Cagliari sappiamo bene che questo non è possibile, perché la formazione Liceale è monca in uscita di pubblica Alta Formazione Artistica.
L’assenza di pubblica Alta Formazione Artistica, in un polo metropolitano come quello Cagliaritano, è una criticità tra le tante: conservo la residenza a Cagliari, di fatto questo mi rende un cittadino Cagliaritano, luogo nel quale ho chiaramente radicato in ventitré anni amicizie, reti d’addetti ai lavori interessati alla mia ricerca artistica e (ovviamente) interessi personali e questioni da dirimere: ragion per cui, calendario alla mano, pensavo di tornare i primi di Novembre, salvo scoprire che le compagnie low Coast hanno soppresso i voli per un contenzioso col governo nazionale, in assenza di continuità territoriale, con gli improbabili voli (con scalo e costi esorbitanti) della compagnia nazionale e l’impossibilità di pensare al viaggio in nave (visti i giorni a disposizione), mi chiedo: tutto questo per tenere lontano dall’isola gli studenti emigrati nel nome dell’Alta Formazione Artistica? Tutto questo per alimentare le iscrizioni presso l’Accademia di Sassari?

Spero si risolva la questione, per evitare un’isola più isolata di quanto non sia (non solo artisticamente).

di Mimmo Di Caterino

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