La Fisica che ci piace!

L'Opinione di Mimmo Di Caterino

I linguaggi dell’arte, nel loro simbolismo, si determinano attraverso due forze dialettiche: quelle che affermano e quelle che negano. Le forze che affermano sono creative, formalizzano il simbolo. Le forze che negano sono invece necessarie a discutere il pensiero unico, senza loro il pensiero unico non sarebbe un’illusione, la negazione è fondamentale per aiutare il manifesto creativo a manifestarsi.

L’artista è nel nome di questo irrimediabilmente solo dinanzi a chi lo nega per determinarlo, è solo perché non c’è azione senza il gesto individuale. Non può esserci linguaggio simbolico privo di trascendenza: il gesto artistico determina un intero universo di forze in antitesi. Non c’è tradizione simbolico gestuale che non si contraddica, il simbolo si traduce in uno stimolatore d’energie altrui che non potrà mai salvare nessuno (e neanche se stesso): il genio dell’artista è solo concettualizzazione razionale dell’intelligenza intuitiva, quanto di più banale (ma naturale e biologico) ci possa essere nell’umana condizione.

Questo per ragionare di cosa? Per esempio su come in Italia (ma non solo), il concetto di merito dell’essere un buon docente, parrebbe oramai passare per la popolarità e la polarità social del docente in questione, che diviene un modello imposto, modello funzionale alla banalizzazione dei contenuti di studio, che nel nome dell’alfabetizzazione paiono analfabetizzare, faccio un esempio? Prendiamo un buon docente, per esempio di Fisica, che al merito di renderla masticatile a tutti, che nel nome di questo e del suo grosso seguito social, scrive libri che presenta in ogni angolo d’Italia, che unanimemente diventa il docente che tutti vorrebbero avere, che nel nome del suo valore simbolico condanna i tanti docenti della scuola pubblica Italiana che ne criticano l’individualismo derubricandoli come hater e pessimi docenti, questo docente concorre a elevare lo status simbolico dei docenti in Italia o concorre nello squalificarli? Alfabetizzare e scolarizzare sono la stessa cosa?

Comprendere un sapere di base e possedere un metodo di studio che ti consente di fare ricerca autonoma, sono la stessa cosa? Si può diventare un buon docente sui social network e lavorare per apparire il migliore dei docenti possibili, quello che tutti coloro che odiano o hanno un irrisolto con la publica istruzione avrebbero voluto avere, ma qual’è la controprova che quel docente possa essere il migliore dei docenti possibile per tutte le complessità e intelligenze che ci sono in una classe? La popolarità social? Non sarà che la meritocrazia sta diventando la banalizzazione della comprensione senza sforzo?

Tutti dovrebbero capire tutto senza sforzo nel nome dell’obiettivo raggiunto, tutti devono potere capire la Fisica nella stessa maniera in cui comprendono l’arte, verrà il giorno dove non solo tutti si sentiranno artisti, ma anche fisici, matematici, letterati e tutto quello che volete voi, nel nome dell’alfabetizzazione che genera analfabetizzazione di ritorno, come fosse possibile proclamarsi artisti in una città metropolitana priva d’alta formazione artistica, come dite?

A Cagliari ci sono tantissimi artisti autodidatti che pensano che l’Alta Formazione Artistica sia inutile? Proprio come coloro che amano la Fisica nel nome del merito del riuscire a comprenderla da parte di chi la banalizza per farla comprendere a tutti.

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