Sono dinamici, connessi e, secondo le autorità, spesso “molto giovani”.
E’ il profilo di alcuni dei manifestanti che in questi giorni in Francia hanno pianto “la loro rabbia” dopo la morte di Nahel, 17 anni, ucciso da un poliziotto durante un controllo e hanno marciato attraversando le grandi città del Paese.
“L’età media è di 17 anni”, ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, in riferimento alle persone fermate. Alcuni di loro hanno già iniziato a comparire nei tribunali della regione parigina. Sono studenti delle superiori, in formazione professionale, baristi, giovani appena maggiorenni e molti dei quali con la fedina penale pulita.
A Parigi, la tensione cresce attorno agli Champs-Elysées, dove gruppi di manifestanti cercano di entrare ma l’imponente schieramento di forze dell’ordine impedisce ogni accesso. Molte boutique della elegante avenue si sono attrezzate blindandosi con serrande antiscasso e guardie private. La zona sembra al momento inaccessibile. Già nella prima serata, sono 31 le persone fermate a Parigi e nella banlieue più vicina. La prima ministra, Elisabeth Borne, è giunta al ministero dell’Interno per seguire in diretta con i responsabili dell’ordine pubblico l’evolversi della situazione.
Sale la tensione in serata a Marsiglia. La questura ha reso noto che sono state fermate 14 persone che stavano tentando di saccheggiare dei negozi in pieno centro. La polizia dispiegata sul posto sta cercando di disperdere i manifestanti. Tra i 14 fermi, 7 di loro sono stati colti in flagranza in un negozio, secondo la prefettura. Alcuni individui hanno anche tentato di irrompere nella caserma dei vigili del fuoco sulla Canebière, ma la polizia ha sventato l’assalto. Lo riporta Bfmtv.