Viaggio nel tempo – dalle origini del mondo fino a un ipotetico futuro – con “Scoop (Donna Sapiens)”, il nuovo spettacolo di Giobbe Covatta e Paola Catella che si propone di dimostrare la superiorità femminile, in chiave umoristica ma non troppo, con una serie di esempi significativi e preziosi riferimenti alla storia e alla sociologia, alla medicina e perfino alla religione, in cartellone sabato 20 aprile alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e domenica 21 aprile alle 20.30 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni, con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni aderenti al Circuito e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Sotto i riflettori Giobbe Covatta, noto e apprezzato attore e comico tarantino ma partenopeo d’adozione, autore di libri satirici e testi teatrali, artista impegnato, ambasciatore di AMREF e testimonial di Save the Children, che sposa ironia e leggerezza con l’attenzione verso questioni cruciali come la tutela dell’ambiente e gli effetti dei cambiamenti climatici, la difesa dei diritti umani e la parità di genere, per un interessante e coinvolgente excursus attraverso le varie epoche e le situazioni più diverse da cui emergono le prove inequivocabili della effettiva e schiacciante superiorità delle donne sugli uomini, mentre «da ogni punto di vista il maschio della specie esce perdente e ridicolo», a dispetto della sua arroganza e di tutte le sue pretese.
“Scoop (Donna Sapiens)” porta avanti con rigore (quasi) scientifico una tesi provocatoria che capovolge gli stereotipi e i luoghi comuni della civiltà patriarcale per rendere giustizia all’altra metà del cielo, raccontando la complessità e le molteplici sfaccettature dell’universo femminile e mettendo in risalto l’intelligenza e la sensibilità, le molteplici capacità e i talenti muliebri ma anche la generosità con cui queste creature appassionate e brillanti, intuitive e dotate di immaginazione, che sono riuscite ad affermarsi nelle arti e nelle scienze, nell’economia e perfino nella politica a dispetto delle difficoltà e dei limiti imposti da una visione maschilista, accolgono senza infierire le evidenti mancanze e l’inadeguatezza degli uomini. Sulla falsariga del libro “Donna Sapiens”, un saggio semiserio scritto a quattro mani con Paola Catella che si (e ci) pone l’interrogativo «il maschio è una specie animale o è una specie di animale?», Giobbe Covatta affronta il tema del rapporto e delle differenze tra donne e uomini traendo spunto dall’osservazione e dall’esperienza, ma anche dalle fonti antiche e moderne, e chiamando come testimone «Dio stesso, che svela gli esilaranti retroscena della creazione» accanto a «un improbabile uomo del futuro che ci mette in guardia sui rischi di un mondo assoggettato all’arroganza maschile». Una pièce divertente in cui la forma della relazione “accademica” si sposa con la comicità, la paletnologia con la cultura pop, per sottolineare come fin dalla notte dei tempi fossero le donne le donne a prendersi cura della casa, della famiglia o della tribù, mentre gli uomini preferivano trastullarsi con le armi, sempre pronti a rivaleggiare tra loro, tanto da aver inventato la guerra. Tra i personaggi, in un monologo surreale tra verità e invenzione, ma soprattutto gustosi “travisamenti” e giochi di parole, fa la sua comparsa anche Nello, il «povero membro maschile che chiede aiuto per le sue pessime condizioni di vita, schiavo dei ridicoli appetiti sessuali del suo padrone».
Insomma “Scoop (Donna Sapiens)” come ricorda il titolo, con l’enfasi adatta a una notizia che sovverte i canoni e le regole: altro che homo sapiens, sarebbe davvero il caso di cominciare a declinare al femminile quella sapienza e quella scintilla d’intelligenza che hanno prodotto i più esaltanti e importanti frutti dell’evoluzione della specie, nel segno di una vera rivoluzione culturale. Indagando sui vari aspetti della vita quotidiana come sugli equilibri di potere – nella coppia e nella società – Giobbe Covatta rimescola le carte, lancia i suoi strali satirici, scherza ma ricorda anche le note dolenti di una eguaglianza mai raggiunta (e ormai superata alla luce delle nuove rivelazioni): è facile dedurre quali sarebbero i benefici risultati di un ritorno a un ideale matriarcato per eliminare la violenza e la legge del più forte, mettendo fine agli abusi e ai femminicidi e ponendo termine alle guerre per cercare modalità alternative per la risoluzione dei conflitti. Un monologo necessariamente “autoironico” e di taglio “femminista”, che parte dallo studio del passato e dalle radici della cultura occidentale per avventurarsi nella fantascienza, con chiari rimandi all’attualità e alla realtà del Belpaese: in “Scoop (Donna Sapiens)” Giobbe Covatta dà prova del suo sincero amore e del suo profondo rispetto per le donne, a cui dedica nel finale un poetico omaggio. Uno spettacolo frizzante e pieno di brio, per divertirsi, ma anche per pensare.