L’ex assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, si è dimesso dal suo partito, la Lega.
Lo ha fatto con una lettera indirizzata al vice premier e segretario del Carroccio, Matteo Salvini.
Il passo di Nieddu era nell’aria da tempo, da quando il governatore Christian Solinas lo ha sostituito nel rimpasto con Carlo Doria, del Psd’Az.
Una scelta, quella di cedere la casella di giunta, che non è andata giù a Nieddu che nella lettera si lamenta con Salvini di aver “tradito per prima la promessa di un nuovo modo di fare politica, che è stata invece appaltata in maniera del tutto prona ed acritica al presidente Solinas e al Psd’Az”.
Nieddu ripercorre le fasi del movimento leghista negli ultimi anni: “In Sardegna sono state fatte delle scelte che si sono rivelate rovinose, con l’allontanamento di tantissimi militanti, senza che il tuo referente in Sardegna, Eugenio Zoffili, riuscisse a bloccare l’emorragia”. Fino “all’autodistruttiva cessione di sovranità, col tuo benestare”, scrive l’ex responsabile della Sanità del Carroccio riguardo al cambio di titolare della Sanità.
Per Nieddu, che la scorsa settimana ha partecipato al lancio del nuovo progetto di Graziano Milia, “la gestione della Regione da parte di Solinas, ha rivelato tutta la sua problematicità senza alcuna possibilità da parte della Lega, seppure fosse l’azionista di maggioranza della coalizione, di contrastarne la deriva e far valere le proprie proposte”.
L’addio alla Lega di Nieddu arriva dopo quello dell’unico sindaco sardo del Carroccio, Tittino Sebastiano Cau, primo cittadino di Illorai, perché “lasciato solo a quegli esponenti del nostro gruppo politico”.