Prof., ma sul serio l’anno prossimo non ci sarà? Chi te l’ha detto? Sta girando questa voce…” Mai pensato che il linguaggio delle arti maggiori, in quanto processo condiviso, abbia nulla a che vedere con il nome o la firma dell’artista, nella stessa maniera non penso che dialetticamente e didatticamente, il successo formativo di uno studente sia d’accreditare al docente: non esiste il buono o il cattivo artista, così come non esiste il buono o cattivo docente, la questione dell’eventuale qualità dell’istruzione è tutta a carico dello studente, nulla a che vedere con il nome, il sesso, la cultura o la professione, la qualità dell’istruzione artistica è oltre il nostro spazio tempo. Nulla rende libero e autonomo uno studente, quanto il linguaggio simbolico delle arti maggiori (la pittura e la scultura), libero e autonomo, verso qualsiasi tipo d’obbligo verso il mondo esterno.
Licei e Accademie d’Alta Formazione Artistica, ispirano a una vita maggiormente ricca e piena di significato: l’arte è pensiero e sensi, mente e corpo. Il pensiero determina uno stato dell’essere, la visione e i sensi consentono l’intermediazione con qualcosa che va oltre quello che si chiama “merito” (andrebbe esplicato “di cosa?). L’arte consente al corpo di seguire la mente verso l’ignoto, il punto dove si focalizza l’attenzione e si muta, portando espressamente a chiedere: Cosa pensi? Cosa senti? La riflessione su una esperienza apre a qualcosa di nuovo, da sempre possibile, consente d’investire in termini d’attenzione ed energia, nell’ignoto dell’altro.
L’arte è prova mentale, che possiamo modificare cervello e corpo attraverso il pensiero creativo e la determinazione della visualizzazione: il sogno non conosce la differenza tra mondo esterno e mondo interiore. Il linguaggio archetipo dell’arte, ci muove e traghetta oltre il corpo, l’ambiente localizzato e il tempo, proietta l’apprendimento in una dimensione quantica dalle infinite possibilità: aprire la messa a fuoco e percepire informazioni oltre il limite delle materie e delle discipline, questo è il linguaggio archetipo e simbolico dell’arte e dell’umano. I docenti vanno e vengono tra trasferimenti, pensioni e precariato, quello che conta è il radicarsi simbolico del linguaggio che intermediano, non si può fermare la storia dell’arte Cagliaritana che il Foiso Fois ha posto in essere, va solo registrata, e nell’interesse pubblico della comunità che sarà, capitalizzata.
A tal proposito, il Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, si sta muovendo in prima persona, per fare si che Cagliari abbia entro la fine del suo mandato, come promesso in campagna elettorale, Alta Formazione Artistica: l’iter è quello della germinazione da parte dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, che entro fine Giugno avrà il nuovo Direttore, rispetto l’individuazione della sede si è mossa anche la politica Regionale, il momento è storico per l’unico capoluogo di Regione e città metropolitana (per giunta in una Regione a statuto autonomo), ancora senza pubblica Alta Formazione Artistica nell’estate dell’anno 2023, maggioranze politiche vanno e vengono, nei luoghi resta ciò che determinano nell’ambito del ruolo istituzionale che rivestono nel pubblico interesse.
Di
Mimmo Di Caterino