Primo ciak di Com’è umano lui di Luca Manfredi e, dal 18 ottobre, in libreria Operazione Fantozzi di Gianni Fantoni, ma c’è anche chi, vicino Modena, ricostruisce maniacalmente gli ambienti fantozziani.
Insomma il ragioniere, con tanto di nuvola personale sulla Fiat bianchina 500, va forte anzi, si può dire, che a sei anni della morte diventa sempre più cult la sua maschera triste e comica.
Intanto il film per la tv scritto da Manfredi assieme a Dido Castelli e in collaborazione con Elisabetta e Piero Villaggio, rispettivamente figlia e fratello di Paolo. Si tratta di una biopic dedicata all’attore, scrittore e sceneggiatore nato a Genova nel 1932, coprodotta da Rai Fiction e Ocean Productions che andrà in onda su Rai1. Ad interpretare Villaggio nel film sarà Enzo Paci, comico genovese, conosciuto per le sue esibizioni a Colorado e Zelig e visto poi nella serie tv Blanca, in Don Matteo e su Prime Video nella serie Sono Lillo. Questa la sinossi. Genova, seconda metà anni ’50. Villaggio e i suoi amici della borghesia genovese, composta da Fabrizio De Andre’, il ‘Polio’, professore di lettere su sedia a rotelle, e Piero, gemello diverso di Paolo, compiono le loro goliardiche scorribande notturne.
Ma mentre di giorno il Polio e Piero lavorano e studiano, Paolo e Fabrizio dormono e a tempo perso compongono canzoni come ‘i Fannulloni’ e ‘Carlo Martello’. Poi Paolo, studente di legge fuoricorso con libretto in bianco, mette incinta Maura, la sua fidanzata e la sposa in Comune vestito in maglietta, zoccoli e pantaloncini da mare. A un certo punto il padre, ingegnere palermitano, stanco dell’inconcludenza di Paolo, lo mette di fronte alle sue responsabilità e gli trova un impiego alla Cosider. Paolo ci resta circa sette anni. Anni di sbadigli, assenteismo, battaglie navali con il suo compagno di ufficio, il ragionier Bianchi (prototipo di Fantozzi). Anni che Paolo sopporta solo grazie alle sue performance nel teatrino della compagnia Baistrocchi, dove propone il suo caustico umorismo. Ed è proprio in un teatrino genovese che lo scopre Maurizio Costanzo, andato lì a vedere Jannacci, che invece è malato, e che Paolo sostituisce all’ultimo momento. Costanzo gli propone un contratto nel suo teatrino romano di cabaret, il 7×8. Maura, che conosce la sofferenza di Paolo, refrattario a quel lavoro da travet, alla fine lo convince a lasciare il certo per l’incerto e lo spinge a tentare il successo artistico. Da lì in poi per Villaggio è tutta un’escalation di successi.
Il libro Operazione Fantozzi è scritto invece da quel Fantoni ragazzino di provincia designato dallo stesso Villaggio suo erede per vestire i panni di Fantozzi. Fantoni racconta nel libro in tutti i particolari le sue gesta donchisciottesche per cercare di realizzare l’idea di interpretare Fantozzi un musical per il teatro. La ‘trattativa’ con il comico genovese diventa, piano piano, un’impresa mostruosa che si dipana in quasi un decennio fino al lieto finale. E non finisce qui. Solo qualche giorno fa a San Felice sul Panaro (Modena) il regista Roberto Gatti ha messo su la più grande rievocazione del ragioner Ugo.
Un intero paese ha collaborato a costruire le scenografie dei suoi film: la Bianchina, l’ufficio del megadirettore galattico, la trattoria “al Curvone”, il campo da tennis del “batti lei”, la Coppa Cobram, la clinica dimagrante del professor Birkermaier, il balcone con affaccio tangenziale per prendere l’autobus al volo.