Come si racconta la verità? Impresa quasi impossibile, a dire il vero. Però una donna, Ida Andrea Gulino, ci prova. E lo fa attraversando un mondo complesso e complicato come quello della nudità sociale, dei corpi mostrati senza veli, onesti, disposti a mettersi in gioco…veri?
Ed eccola quindi, una mostra fotografica che pone al centro la Nuda Verità. Vi aspetta in quel di Chiavari, dall’2 al 10 dicembre (Spazio Casoni, in piazza San Giovanni).
Ida Andrea Gulino in questa mostra racconta panorami composti da corpi nudi, da sguardi e da prospettive fotografiche inusuali, da punti di vista inconsueti che ci costringeranno a ripensarci. La sfida è utilizzare la fotografia, da sempre mezzo che aspira alla completa oggettività (sapendo di poterla solo ambire, sfiorare, accarezzare con lo sguardo indiscreto, a volte impietoso, o delicato e leggero di un obiettivo che indaga e scruta – un tendere al suo limite, senza mai raggiungerlo) per poter provare a raccontarla, la verità.
Quella però nuda, senza filtri, quella che ti chiama nel momento in cui decidi di spogliarti, non solo dei vestiti, ma di tutti quei costrutti sociali e culturali che ci circondano, ci abitano dentro e addosso, nascondendoci, proteggendoci…soffocandoci? Generando violenze e soprusi? La nudità sociale sollecita riflessioni molteplici, che riguardano il nostro mondo interiore, la sessualità, il rapporto col nostro essere fisico, i pregiudizi e i tabù…l’estetica contemporanea della perfezione dell’immagine.
“Insieme e nudi, sostiene la nostra intrepida avventuriera, siamo uguali: uguali nei diritti, non nelle specificità dei nostri corpi diversi, che invece per fortuna sono diversi, alti bassi grassi magri vecchi giovani. Uguali nel pretendere una libertà che è necessariamente sorella della verità. Saremo capaci di guardarla negli occhi, questa verità nuda? La sentiremo dentro scavare e liberarci, o fuggiremo impauriti all’invito di danzare, nudi, sotto un cielo di stelle libere e felici? Impareremo dalla nuda verità il rispetto delle altre persone, ad amarci per ciò che siamo, ad assaporare i cambiamenti inevitabili dei nostri corpi e di quelli altrui, a vedere con sguardi puri ciò che il mondo condanna e nasconde da sempre, senza sovraccaricare ciò che è, semplicemente, ciò che è? La vera sfida forse non è tanto quella della nostra attivista del naturismo. La sfida siamo noi, che proveremo a vivere una esperienza visiva senza raccontarci bugie. Perché la Nuda Verità sarà lì con noi e ci prenderà, con tanto amore, la nostra mano tremante”, scrivono nella nota i promotori della mostra.