L’episodio sarebbe avvenuto alcuni giorni fa, secondo quanto riporta radio RFM24 senza specificare la data ne la località di frontiera. In base a quanto ha riferito il colonnello Arkadiusz Tywoniuk della guardia di frontiera, è stato sparato un oggetto contro l’auto di agenti. Non si tratterebbe dunque di spari da arma da fuoco. L’ufficiale ha rimarcato che “la velocità e l’energia cinetica erano significative”.
“Non so se è stato sparato da una specie di fucile ad aria compressa, ma in ogni caso è passato attraverso il finestrino laterale del veicolo, è volato fuori dall’altra parte ed è passato attraverso un altro finestrino. Sottolineo che nel veicolo c’erano due agenti, che hanno anche rischiato la loro vita e la loro salute” ha osservato. L’episodio infine sarebbe collegato alla crisi dei migranti. Più che un allarme sembra un pretesto per alzare l’asticella della tensione da parte della Polonia che, come è noto, ha subito accuse da parte delle organizzazioni internazionali umanitarie per gravi violazioni contro i migranti.
La recrudescenza delle tensioni al confine si accompagna con una sempre maggiore volontà di Varsavia di essere parte attiva del conflitto, dal riarmo e da probabili ambizioni al recupero di territori in Ucraina, Bielorussia e Lituania. A tal proposito si deve ricordare che una settimana fa l’ex segretario NATO Rasmussen ha parlato della possibilità che Paesi dell’Alleanza inviino truppe in Ucraina, menzionando specificatamente la Polonia, che non ha smentito, a riportare la notizia è Clara Statello.