Creste colorate, tatuaggi in vista, pantaloni strappati.
Il trio de La Sad è arrivato per scompigliare le carte al festival di Sanremo. “Vogliamo dimostrare che gente come noi può andare anche in certi contesti considerati formali”. In effetti l’annuncio della loro presenza al festival, con il brano Autodistruttivo, ha fatto sobbalzare i ben pensanti. E chi considera i loro testi violenti contro le donne. “Ma noi siamo bravi ragazzi! Siamo solo vestiti da cattivi. Siamo tre coccoloni dal cuore tenero”. I tre ragazzi (The›, Plant e Fiks) ci giocano su, scherzano e la loro allegria è contagiosa, ma alle accuse di sessismo per alcuni versi sono rimasti male. “È stata presa una frase a caso, estrapolandola dal contesto. Ma noi siamo a posto con la coscienza. Essendo i più strani, siamo quelli contro cui è più facile puntare il dito, ma cambieremo l’Italia in meglio”.
Più che la gara, la loro vittoria sarà vincere sui pregiudizi. “Saremo portavoce di tutti coloro che soffrono, che passano momenti difficili, che si sentono diversi nella società. Portiamo a galla argomenti che a volte sono oscurati come la depressione e le dipendenze. Sono argomenti che esistono e che vanno affrontati. Ci sono persone che ci scrivono dicendo che stiamo salvando loro la vita, ma la verità è che tutto questo sta salvando la vita anche a noi”, spiegano i tre che non nascondono il passato turbolento e le loro debolezze. Anche di quando, fino a poco tempo fa, vivevano in cinque in un monolocale: “È stato pesante e anche degradante, ma venivamo da situazioni ancora più degradanti e paradossalmente ci ha aiutato”. “Attaccano il nostro modo di vestirci e pettinarci, ma non possono attaccare la nostra essenza. Noi portiamo avanti ideali come l’uguaglianza, la libertà di essere se stessi: dal dolore si può rinascere”.
Per questo si sono presentati al festival: “Arriviamo da un tour di due anni, questa è l’occasione per diffondere il nostro messaggio a un pubblico più vasto. Anche fuori dall’Italia. La nostra musica non è scritta a tavolino, ma viene dal cuore per portare un po’ di verità”. Sanremo, ne sono sicuri, “ci farà crescere e qualunque sia la situazione che ci troveremo di fronte la canzone è così potente che si farà valere. Non vediamo l’ora che le vecchiette ci fermino fuori dalla farmacia per chiederci una foto o l’autografo. Sarà stressante, ma ci divertiremo”. A patto che tutti pronuncino bene il loro nome (“La Sed”, all’inglese) e senza articolo davanti. La serata delle cover, assicurano, sarà un momento epico e tutti “canteranno con noi, ne siamo certi”.
Tra i colleghi in gara dicono di apprezzare Il Volo, ciò che più lontano da loro non potrebbe essere, e si fa fatica a crederci. “Sì, ci siamo conosciuti e ci piacciono, magari qualcuno ci scambierà per loro”, difficile immaginarlo, ma i tre si fanno una risata e vanno oltre. Dopo il festival, è in arrivo un disco e poi un tour, “nella speranza che la nostra famiglia si sia allargata ancora di più”.