Osservare il linguaggio dell’arte, conduce dalla materia con cui lo si determina, alla coscienza, muovendo oltre i nostri limiti, rivolgendo la nostra attenzione, direttamente dentro il linguaggio archetipo: siamo in nessun luogo e in nessun tempo!
Non c’è nessun luogo specifico dove andare, per cercare (o trovare) il linguaggio dell’arte, il linguaggio dell’arte determina ed è ogni luogo, per coglierlo basta solo sapere osservarlo: nasce ogni volta che un bambino disegna!
Il linguaggio dell’arte è amore intelligente, fatto di focalizzazione dell’attenzione, l’attenzione verso il linguaggio simbolico, delle arti maggiori, sviluppa coscienza e consapevolezza, rendendo linguaggio l’osservatore stesso: questa è la traiettoria del viaggio, il percorso neurale che traghetta dal cervello pensante al sistema nervoso autonomo (che determina la naturalezza del gesto artistico).
Questo per dirvi: qualora vi capitasse di trovarvi, dalle parti di Pirri, nei pressi della Lidl, in Via André-Marie Ampère n. 15, vi consiglio d’andare a lavorare l’ultimo percorso d’alternanza scuola lavoro, cui ho partecipato con la quinta con cui sto terminando i miei studi al Foiso Fois, hanno lavorato sul tema della #sostenibilità in completa autonomia in chiave di maturità progettuale ed esecutivo artistica: soddisfazione immensa, per uno come me, che sta per emigrare e fare il docente in continente.
La Lidl, l’Enel e il Comune di Cagliari, hanno capito quanto sia importante registrare la storia dell’arte residente, fin da quando si forma, in ottica di sviluppo della memoria a partire dal tempo presente, a questo punto mancherebbe soltanto una cosa per rendere l’Alta Formazione Artistica Cagliaritana sostenibile verso l’altrove: un’Accademia di Belle Arti a Cagliari, che impedisse a questi ragazzi d’emigrare altrove, come sta capitando anche a chi ha partecipato a questo lavoro e sta completando questo ciclo.
Di Mimmo Di Caterino