La Regina Viarum si mette in mostra a Roma con una esposizione, inaugurata oggi all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, di disegni, incisioni, matrici, libri e fotografie dal Cinquecento al Novecento, dedicata alla celebre strada consolare.
Ideata in occasione della sua candidatura alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco proposta dal Ministero della Cultura lo scorso gennaio, l’esposizione, curata da Gabriella Bocconi e ospitata nelle sale dell’istituto fino al 7 gennaio 2024 intende celebrare il prototipo dell’intero sistema viario romano e le numerose testimonianze infrastrutturali, archeologiche e architettoniche presenti lungo il suo percorso che rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale importanza.
Sono in mostra circa 70 opere, selezionate tra le oltre 300 presenti nelle collezioni dell’Istituto dedicate all’antica Regina Viarum, che raccontano la fortuna iconografica dell’Appia con opere di Giovan Battista Piranesi, Marteen Van Heemskerck, Etienne Du Perac, Walter Crane, Umberto Prencipe, Luigi Rossini, Felice Giani, Nicolas Didier Boguet, Philipp Hackert.
“Una strada non è mai soltanto un tracciato, perché le sovrapposizioni storiche così come i bivi e gli incroci sempre la rendono un flusso di informazioni, impressioni, emozioni” dice Maura Picciau, direttrice dell’Istituto Centrale per la grafica.
Da Roma a Brindisi, la mostra presenta attraverso le opere come i diversi linguaggi della grafica hanno raccontato l’Appia antica e i territori a essa collegati, dall’interesse prevalentemente archeologico del XVI secolo, al paesaggio romantico, fino allo sguardo fotografico delle immagini di Otto/Novecento di Alinari e Moscioni e delle foto di documentazione del Fondo Cambellotti.
Una mostra in cui, spiega Gabriella Bocconi, “disegni, incisioni e fotografie si intersecano in analogie visive e descrivono una porzione del Paese che ancora oggi colpisce per le suggestioni derivate dalle bellezze naturali e monumentali”.