Dovessi tentare di dare una definizione dell’artista, direi che è schiavo di vita ed esigenze interiori, funzionale alla sintesi di comprensione del tutto. L’artista sa muoversi tra subconscio e coscienza vigile, s’adatta alla vita contemporanea solo per sopravvivenza del Sé che, quotidianamente si confronta con cavie umane di massa in libertà.
Artisti imposti dal mercato paiono non avere legami con i luoghi dove sono nati e cresciuti, non hanno nessun percorso processuale, lavorano come fossero intelligenze artificiali nel nome di parole svuotate di senso, (pensate a Jago o Jorit o ai tanti fenomeni tecnici d’ultima generazione, che passano per essere street), nulla dell’artista e dell’intellettuale, solo tecniche e algoritmiche intelligenze artificiali, intelligenze mai applicate utilizzate dalle applicazioni, nessun stimolo che non arrivi dall’esterno, nessuna linea di ricerca o sviluppo di pensiero che non sia mediatico di massa e funzionale all’ordinario mediocre e mediaintegrato uomo comune.
L’artista dovrebbe sapere essere fisico, astrale e mentale, sapere partire dalla propria nullità e inadeguatezza, una creatura creativa a immagine e somiglianza di Dio, uno che impiega una vita a inviare lettere circolari.
Un giovane artista così lo conosco, parlo di Jacopo Cau, ex studente del Foiso Fois, sta concludendo il suo percorso di licenza di Scultura, presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, così folle da essere l’unico che legge i miei libri (insieme a mia Mamma): ha ben presente come il linguaggio delle arti maggiori, sia un naturale connettore tra l’umano, in questo periodo sta lavorando alla sua tesi di licenza, che sarà sull’Alta Formazione Artistica mai nata a Cagliari, che lui farà nascere come utopico luogo che non c’è, presso l’Accademia di Carrara, che sia di buon auspicio per la nascita di una vera e pubblica alta formazione artistica a Cagliari? Che Jacopo Cau, nella città metropolitana, capoluogo della Regione dove nasce la Scultura in Occidente, sia tra gli ultimi isolani emigrati a studiare Scultura lontano da Cagliari?
Di Mimmo Di Caterino