La verità biologica di specie, del genere umano, è tutta da ricercare nel linguaggio simbolico dell’arte, l’intermediario, il portale tra noi e il divino, l’accesso ad altre dimensioni che su un piano coscienziale ci uniscono in quanto animale di genere sapiens. In quest’ottica, c’è un artista nel Cagliaritano, che definire con linguaggio di genere un “tatuatore” è riduttivo, mi riferisco a Worenz Manu De Oru, “Manu de oru” (mano d’oro per i continentali che leggono la mia opinione) lo chiamava l’artista Antonio Mallus, storico docente di Discipline Pittoriche del Foiso Fois, quando Worenz (Lorenzo) era uno studente del primo anno dell’allora sede distaccata di Quartu Sant’Elena (poi assorbita dallo Scientifico “Asproni”, ma ancora polo d’eccellenza formativo artistico nell’intera area metropolitana, in fondo i suoi docenti originari sono stati tutti generati dal Foiso Fois, una sua costola mai completamente distaccata d’area metropolitana).
Worenz è un artista completo, modella, scolpisce, disegna, crea oggetti di design e si relaziona al mondo dell’arte senza alcuna intermediazione, altro che un semplice tatuatore, il suo studio in Via Italia a Quartucciu, è di fatto un’Accademia, nell’unica città metropolitana occidentale priva di pubblica Alta Formazione Artistica, dove gli studenti del Fois rimasti hanno generato e determinato alfabetizzazione artistica contemporanea, anche dove questa non pare essere ancora compresa dalla comunità più anziana e con tasso di spopolamento più elevato d’Europa (qual’è quella isolana).
Worenz è stato complice del processo artistico, che ora è un progetto d’arte e di vita, che m’accompagnerà fino alla morte, di tatuare il mio corpo di mese in mese, a segnare quello che di fatto sta diventando il mio mausoleo terreno, il mio ipogeo esteriore coscienziale, il mio universo simbolico connesso con l’altrove a obsolescenza programmata, in altre parole la mia tomba che scomparirà quando terminerà il mio viaggio terreno in questa dimensione e in questo corpo, solo con un artista come lui, potevo rappresentare un progetto del genere su di me, quando passo a Cagliari per redimere le ultime questioni di residenza che mi legano al Genius loci di un territorio nodale nella mia formazione, passare da lui per me è tappa obbligata, è per me stato un artista fondamentale (lo dico non da professore, non d’allievo e neanche da Maestro, ma da “compagno d’arte”) nell’accompagnarmi nel progetto di focalizzazione e determinazione della mia “vera religione”, quella del linguaggio simbolico dell’arte, fino a prova contraria, l’unico nostro vero media evolutivo, altrimenti perché tanto affanno nel cancellarlo e riscriverlo continuamente? Chiaro che a Cagliari servirebbe pubblica Alta Formazione Artistica, definirebbe in una comunità non ancora alfabetizzata, il valore trasversale di personalità come Manu De Oru, sapete che in certe Accademie, ci sono corsi e percorsi d’Alta Formazione Artistica sul tatuaggio?
L’Opinione di Mimmo Di Caterino