Conoscere intuitivamente è il prerequisito del gesto artistico, la sintesi intuitiva è la risultante di pensiero e coscienza, tutto è derivante da un’indagine che è sempre soggettiva. L’artista, dovrebbe volere capire (su tutto) chi è, dove è, e verso cosa sta andando, questo il motivo per cui guardarsi intorno, non meccanicamente, ma osservando. Un artista non vivrà mai il tempo e l’universo di un idraulico, non perché abbia qualcosa contro gli idraulici, guadagnano meglio di me e sono indispensabile se si rompe un tubo in casa, ma perché non si è tutti uguali: si vive in maniera diversa, perché si pensa in maniera diversa!
Non è certo, tra i tanti artisti che l’Accademie vomitano ogni anno, cosa che non avviene soltanto a Cagliari, dove il diritto e la possibilità d’accesso alla pubblica alta formazione artistica è ancora negato (unica città metropolitana in Occidente), che si è certi di trovare un artista che sappia essere tale, ma qualcuno passa per quella traiettoria.
Sostanzialmente gli artisti contemporanei, si dividono in quattro categorie: – quelli che hanno studiato in un Liceo o un’Accademia, senza capire nulla di quanto studiato. – quelli che hanno studiato e osservato e citano, artigiani per intelletti privi di pretese. – quelli che hanno studiato, e s’esprimono attraverso platee social ignoranti e collezionisti stolti, che legittimano la loro opinione come quella dell’influencer virale di turno. – quelli che cercano la verità, e che a lampi la realizzano, questa è la vera tensione dell’arte. Il mondo esterno, fa di tutto per distrarre l’artista dalla sensazione d’essere vivo, lo si distrae gettandolo nella dittatura dell’intrattenimento, eppure non dovrebbe mai essere oggettivo e neanche di massa: la soggettività è lo stato dell’artista, ma attenzione, soggettivo non vuole dire individuale, vuole dire infinito e non confinabile.
Gli artisti conformi alla massa, servono e obbediscono solo ai media di massa (come certi cattivi medici presentati come scienziati), sono strumenti di gestione per le folle e non individui, ma torniamo alla verità, quella che un artista dovrebbe indagare con piglio giornalistico: Cagliari è l’unica città metropolitana dell’intero Occidente priva di pubblica Alta Formazione Artistica, nell’Agosto del 2023, uno spazio logistico per farla nascere, germinata da Sassari, Comune e Regione la stanno cercando e individuando, per farla partire nel 2024-25, quale sarebbe meglio per storia dell’arte locale, che l’ex sede del Liceo Artistico, di Via San Giuseppe nel quartiere castello? Intanto sono alla seconda prova dell’esame di maturità artistica, con la mia quinta, il tema di lavoro proposto dal Ministero, è quello della “leggerezza”, facilissimo essere leggeri, spensierati e vacanzieri senza Alta Formazione Artistica, che emigrino questi pesanti artisti figurativi, non conformi ai media di massa! S’alimenti dispersione scolastica ed emigrazione giovanile, nell’isola col maggior numero di non ammessi in Italia all’esame di maturità!
Di Mimmo Di Caterino