L’agonia dell’industria del Sulcis, 2.000 posti a rischio

Alla Portovesme srl con la fermata dello zinco si passa da oltre 1.000 lavoratori a 330, tra questi 150 diretti, a rotazione, e 180 indiretti.

All’Eurallumina sono presenti in 200 nello stabilimento, ma a rotazione.

Alla centrale Enel Grazia Deledda, 450 lavoratori sono in attesa di conoscere quale sarà il loro futuro, tra transizione energetica e decarbonizzazione.

E purtroppo si ripresenta anche l’emergenza sicurezza dopo l’infortunio di un operaio della centrale. “È veramente un caso che oggi non ci ritroviamo a piangere per un’altra tragedia”, denuncia Silvia Messori, segretaria Flc Cgil della Sardegna sud occidentale.

La situazione dell’industria del Sulcis è drammatica, per questo Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato questa mattina un sit-in a Cagliari, davanti all’assessorato regionale dell’Industria, per accendere un faro e cercare soluzioni. Una delegazione è stata ricevuta dall’assessore Emanuele Cani, a cui è stata ribadita l’urgenza di un tavolo nazionale sul caso Sulcis. “E’ necessaria una visione unitaria delle vertenze – osserva Pierluigi Ledda, segretario generale della Cisl – ma anche molta attenzione a gestire l’immediato e le fasi di mezzo che via via si succedono”.

La priorità è la Portovesme srl. A quasi un mese dall’incontro al Ministero tra Glencore e governo, alla presenza della presidente Alessandra Todde, “noi non abblamo avuto più notizie – spiegano le sigle – In quell’incontro il ministro si era impegnato a convocare un tavolo nel breve termine, ma a quest’impegno non ha fatto seguito nulla. Abbiamo sì delle novita e cioè che in fabbrica si sono avviate le procedure di spegnimento della linea zinco in un processo che diventerà irreversibile: serve un intervento forte per convincere l’azienda a tornare indietro”.

Dal silenzio sulla Portovesme srl al silenzio su Sider Alloys. oprattutto del silenzio su Sider Alloys. “Parliamo di un’azienda che è una partecipata dallo Stato. Siamo fermi – spiega per la Cgil la segretaria Messori – Tra l’altro è l’unica azienda nel polo industriale, questo andrebbe sottolineato, che ha tutti gli strumenti normativi, economici e un prezzo dell’energia calmierato per poter marciare. Invece, nulla accade. In ballo il futuro di circa 500 lavoratori.

L’assessore Cani assicura il suo impegno: “I sindacati lo sanno, stiamo lavorando in stretta sintonia con loro su tutta la grande partita, molto complessa, delle vertenze industriali, con al centro quelle del Sulcis Iglesiente. L’intento comune – sottolinea l’esponente della giunta Todde – è quello di sollecitare il più possibile il Governo perché sia assolutamente conseguente rispetto a quello che si è impegnato a fare, cioè di organizzare un tavolo nazionale, soprattutto con Glencore, che è la multinazionale più coinvolta in questo momento, al fine di costruire delle soluzioni”, scrive Stefano Ambu per l’Ansa.

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