La notte dei Licei Artistici, una notte mininisteriale, dedicata alla formazione Liceale Artistica, perno novecentesco, intorno a cui dalla Riforma Gentile al secondo conflitto mondiale, è ruotata tutta la formazione e la cultura figurativa Italiana, a tal proposito, la rete dei Licei Artistici Italiani, culmina anche con la Biennale dei Licei Artistici, che è un parametro di confronto didattico e di ricerca, per tutta la produzione Liceale Artistica su scala nazionale (trasversale a tutti gli indirizzi liceali).
Al Liceo Artistico Don Lorenzo Milani, il principale Liceo dell’area Napoli Est, coordinati dalla Storica dell’Arte e Archeologa Simona Speranza, dall’artista Veronica Vecchione, dalla fotografa Francesca Piano e dall’artista media integrato Davide Esposito Adinolfi, per due ore ci si è confrontati con le diverse possibilità espressive dell’arte contemporanea, adibendo una stanza a spazio performatico aperto, spazio dove si è lavorato per sensibilizzare chi vi entrava, sull’arte come fondamenta dell’umana sensibilità, quattro erano le performance che si muovevano in sincrono: Dobreanu Antonella, con la sua performance, ha inscenato un rituale di purificazione e iniziazione all’arte, con incensi, sali e un pupazzo metafora del gesto che veniva eseguito a delimitare una protezione. Sabrina Terracciano, si è calata nei panni della classicità, facendo riflettere lo spettatore nel suo sentire sotto attacco permanente i suoi cardini (“compostezza, armonia ed equilibrio”). Antonio Silvestrini, ha fatto invece riflettere sull’importanza del ritratto dalla prospettiva di visione dell’osservatore, che dovrebbe comprenderne la qualità soggettiva distante dalle omologate visioni, e rappresentazioni da selfie.
All’ingresso della stanza era posta Maria De Gennaro, che donava cuori, come rappresentazioni del sensibile, da donare a chi sprovvisto di sensibilità artistica, con sul retro, un bugiardo per curare gli insensibili. Tutto questo con i laboratori d’Architettura, Scultura, pittura, audiovisivo e multimediale al massimo dell’operatività produttiva, come in una factory.
In un’ottica di confronto tra generi e linguaggi dell’arte, c’è stata anche l’esibizione, molto sentita da studenti e da docenti, d’Andrea Tartaglia, artista della nuova scena Indy napoletana, che sento molto, a tal proposito uno stralcio di Zucasang (succhia sangue): Stanno arrivando Dai scappa via Voglion succhiarti sangue ed energia E ti ridanno solo apatia Il contagio di ogni fobia Il loro cibo è la tua insicurezza Per dare forza alla loro certezza controllarti è la loro mania Danno più ansia della polizia Sembrano angeli gente per bene ma ucciderebbero per il potere sono istruiti a cambiare faccia zucano sangue e non lasciano traccia o’demonio s’è ‘mparato troppo buono o mestiere o’demonio s’è ‘mparato troppo buono o mestiere Controlla i tuoi denti perché Lo zucasangue è anche dentro di te Che trova presenza nella dipendenza È una forza cattiva E quello che attiva Lo zucasangue che è in te Dimmi perché? Questo vampiro dov’è? Si trasforma la sua faccia Per il mondo una minaccia Non è vivo Non è morto S’impossessa del tuo corpo Non lo domi Facilmente Si rallegra di ogni torto Perché intorno a te la gente Zuca sangue continuamente O demonio s’è mparat tropp buon o mestiere O demonio s’è mparat tropp buon o mestiere.
Come esorcizzare i succhiasangue ed evitare di diventarlo? Alfabetizzandosi ai linguaggi dell’arte e praticandoli, biologicamente da sempre alimentano e connettono la nostra spiritualità, la comprensione e la devozione, tutto questo oggi passa per l’istruzione Liceale Artistica, la sua formazione e Alta Formazione Artistica, per questo, sede ideale di una pubblica Accademia d’Alta Formazione Artistica a Cagliari (seppur sede distaccata da Sassari), non può che essere un ex convento come quello di San Giuseppe.
di Mimmo Di Caterino