La falesia di Punta Giglio, nel Parco nazionale di Porto Conte, ad Alghero, sta franando e per mettere in sicurezza la zona l’ente parco ha previsto un intervento da mezzo milione di euro.
Per l’esecuzione di questi lavori l’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico chiede che siano svolte tutte le valutazioni di impatto ambientale previste.
“Abbiamo depositato oggi istanza di accesso civico agli atti”, spiegano gli ecologisti del Grig criticando aspramente il piano di intervento.
“Il progetto approvato nel 2022, afferma di avere quale obiettivo la mitigazione del rischio di frana e di erosione, ma riconosce che il fenomeno naturale è inarrestabile”, sottolinea l’associazione.
Secondo Grig i lavori non sono utili: “Emerge la scarsa utilità dell’intervento nel medio e lungo periodo e ci viene il dubbio che l’interesse sotteso è forse rendere il mare sotto la falesia fruibile per il contiguo progetto inerente il prolungamento del cosiddetto Moletto Finanza”. Un progetto, quest’ultimo, che prevede l’installazione di una struttura rimovibile in legno e nove punti di ormeggio alla boa per imbarcazioni sino a 24 metri (importo 505.000,00 euro), bandito a novembre 2022.
Le falesie di Punta Giglio rientrano nella Zps di Capo Caccia e ospitano specie di volatili protette: una colonia unica nel territorio di gabbiano corso, il marangone dal ciuffo, il falco pellegrino, la berta maggiore. Per questi motivi il Grig chiede che siano svolti il procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), necessario per tutti gli interventi in area appartenente alla Rete Natura 2000 come Punta Giglio, e il procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), necessario per i progetti di “opere costiere destinate a combattere l’erosione”.