Nella Città Metropolitana di Cagliari il tasso di occupazione è al 61,7%, con un aumento del 3,4% rispetto al 2023.
Ma, nella provincia del Sud Sardegna, la percentuale rimane ferma al 52,5%, molto al di sotto della media regionale.
Nei primi sei mesi del 2024, solo il 12,13% delle nuove assunzioni a Cagliari e l’8,57% nel Sud Sardegna sono state regolate da contratti stabili. Le donne sono le più penalizzate: nel Sud Sardegna, appena il 6,22% dei contratti femminili è a tempo indeterminato, contro il 10,3% degli uomini.
Il lavoro è quindi sempre più precario. Anche per questo Cgil, Cisl e Uil, che questa mattina hanno presentato i nuovi dati sull’occupazione, propongono un “patto per il lavoro e la sostenibilità”.
“Chiediamo – ha detto la segretaria Cgil Simona Fanzecco – il coinvolgimento di istituzioni e delle organizzazioni datoriali con la partecipazione a questo progetto”. Il tema del lavoro femminile si inserisce – ha spiegato la sindacalista – nella piaga della violenza, le donne spesso non sono indipendenti economicamente e spesso sono costrette a rimanere in un ambiente violento. Una proposta concreta: “Possiamo essere di stimolo – ha detto Giuseppe Atzori, segretario della Cisl – per approfondire questi temi e costruire un contratto che faccia nascere azioni che migliorino la situazione”. Anche la Uil in campo: “In questi dati – ha detto il segretario Alessandro Lai – è inclusa anche la realtà del Sulcis: vogliamo smuovere una situazione di immobilità”.
Oltre a quello femminile, i sindacati evidenziano un altro grande tema è quello dei giovani. Il mercato del lavoro sembra respingerli – spiegano le tre sigle – e quelli che hanno investito sulla propria formazione scelgono di lasciare l’Isola, e spesso il Paese, alla ricerca di un lavoro all’altezza delle competenze acquisite.
Lavoro instabile. Ma anche non sicuro: le denunce di infortunio sul lavoro in Sardegna tra gennaio- novembre 2024 sono state 11.251, dato in lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2023. E c’è l’emergenza povertà. Anche se la situazione economica della città metropolitana di Cagliari risulta migliore di quella media regionale. Ma è peggiore rispetto alla media nazionale: il reddito medio pro capite è di 21.789 euro (17.960 euro quello sardo), la retribuzione media annua da lavoro dipendente è pari a 18.396,9 euro, più elevata di quella regionale (16.958,4 euro) ma inferiore a quella nazionale (22.808,1 euro).
Anche i pensionati della città metropolitana stanno mediamente meglio: è di 21.631,3 euro l’importo medio delle pensioni, a fronte dei 18.718 regionali, anche se la percentuale di chi ha una pensione che non arriva a 500 euro è più elevata nel confronto nazionale (10,5% contro il 9,2% italiano)