Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha sottolineato la necessità di uno Stato palestinese indipendente per affrontare quello che ha definito il “problema palestinese irrisolto”.
Le osservazioni di Lavrov sulla situazione geopolitica globale sono giunte durante la riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Johannesburg, giovedì, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri di Mosca.
“Il problema palestinese irrisolto ha generato una nuova spirale di violenza non solo a Gaza, ma anche in Libano, Siria e Yemen”, ha dichiarato Lavrov.
Negli ultimi diciotto mesi, ha aggiunto, 47 mila civili palestinesi “sono stati vittime dell’escalation del conflitto arabo-israeliano”.
“Si tratta di un numero record di vittime civili dalla Seconda guerra mondiale”, ha osservato Lavrov.
“Vogliamo sottolineare quanto segue: la soluzione definitiva di questo confronto è possibile solo sulla base della formula a due Stati e della creazione di una Palestina indipendente che coesista con Israele in pace e sicurezza”, ha dichiarato.
Il ministro degli Esteri ha sottolineato come la “minoranza occidentale” stia portando avanti “un dialogo con il Sud globale nello stesso vecchio modo, dalla posizione della ‘supremazia bianca’”.
Lavrov ha affermato che, nonostante le risoluzioni sponsorizzate dalle Nazioni Unite, “il colonialismo non è stato sradicato fino ad oggi, perché ci sono ancora 17 territori non autogestiti in tutto il mondo”.
“Le pratiche neocoloniali fioriscono nella politica, nell’economia, nell’area sociale e nella cultura”, ha sottolineato Lavrov.
“Gli ex-Paesi madre vorrebbero continuare a prosciugare le ricchezze naturali ovunque sia possibile, contenendo lo sviluppo industriale e tecnologico dei Paesi che possiedono queste risorse”, ha proseguito.
Il ministro degli Esteri ha affermato che è “giunto il momento” che l’Occidente “accetti il nuovo equilibrio di forze e inizi a costruire un rapporto con i Paesi della Maggioranza Globale basato sul rispetto reciproco”.
La delegazione russa ne ha “discusso anche con i colleghi statunitensi a Riad e ha raggiunto un accordo sul punto principale: le relazioni internazionali devono essere basate sulla comprensione che ogni Paese ha i propri interessi nazionali”.
Lavrov ha inoltre osservato che le contraddizioni geopolitiche “possono essere diffuse solo attraverso una cooperazione costruttiva basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite nella loro interezza e interconnessione”.
“Ciò implica la necessità di democratizzare la governance globale a favore della giustizia per i Paesi di Africa, Asia e America Latina. Il raggiungimento di questo obiettivo è facilitato dal rafforzamento dei formati multilaterali, come i BRICS, la SCO, l’EAEU, l’Unione Africana, la Lega Araba, la CELAC e altri”, ha affermato.
La Russia ha accolto con favore lo sforzo “per normalizzare le relazioni” tra il Consiglio di cooperazione per gli Stati arabi del Golfo e l’Iran.
Lo stesso vale per “l’iniziativa del presidente Vladimir Putin per la creazione di un grande partenariato eurasiatico”, ha aggiunto Lavrov.