“Non bisogna essere prigionieri del ruolo che si ricopre, si deve essere liberi di poter affrontare il proprio ruolo per il fatto che possiamo lasciarlo in qualunque momento, questo ci rende più efficaci come amministratori e ci rende migliori come legislatori”.
Spiega così Stefano Tunis, consigliere regionale di Sardegna al Centro 20/20, le sue dimissioni dalla carica, consegnate al presidente del Consiglio Michele Pais.
“Il nostro progetto civico è iniziato tanti anni fa costruendo una rete di amministratori locali che oggi conta più di 60 sindaci – ha spiegato in una conferenza stampa -.
Non ci siamo mai appiattiti sulla poltrona”. Accanto, Antonello Peru, l’altro leader di Sardegna al Centro 20/20, l’assessora Anita Pili e Dino Cocco, quartese, primo dei non eletti, che subentrerà a Tunis.
“Il nostro movimento condivide davvero il sistema della partecipazione – ha ribadito – e oggi compio questo fatto che è visto come clamoroso, perché nessuno lo ha mai fatto finora, ma che è in linea con il nostro modo di essere”. Sul futuro nessuna preclusione: “Torno al mio lavoro di dirigente d’azienda, mi occuperò di certo del movimento politico che stiamo costruendo e si vedrà se parteciperò alle prossime elezioni”.
“Partendo da quello che abbiamo fatto nei mesi scorsi e che stiamo facendo settimanalmente nei nostri incontri – ha concluso l’ormai ex consigliere -, esporremo presto delle linee programmatiche fortemente identitarie, fortemente autonomiste e fortemente improntate a mettere prima le davanti alle appartenenze”.