Le grandi mostre del 2024, dai Macchiaioli a Picasso

Grandi e indimenticabili maestri da Picasso e Monet a Cézanne e Renoir, ma anche nomi illustri del contemporaneo come Kiefer e Apollonio, fino a miti come Marco Polo e la via Appia: sono alcune delle mostre che ci accompagneranno in questo nuovo anno.

BRESCIA – Oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri compongono la prima mostra del nuovo anno, “I Macchiaioli”, allestita a Palazzo Martinengo dal 20 gennaio al 9 giugno e a cura di Francesca Dini e Davide Dotti.

Provenienti in gran parte da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali, le opere esposte raccontano l’entusiasmante avventura di un gruppo di pittori progressisti che riuscirono a dare vita al movimento artistico dei Macchiaioli, una delle avanguardie più originali della seconda metà dell’800.

ROVIGO – Lo spirito della Parigi di fine secolo nella grande mostra con cui Palazzo Roverella rende omaggio dal 24 febbraio al 30 giugno a Henri de Toulouse-Lautrec: a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, con la collaborazione di Nicholas Zmelty, l’esposizione va oltre l’attività dedicata dall’artista al manifesto, per soffermarsi sui suoi lavori come pittore, con dipinti e pastelli provenienti da musei americani ed europei oltre che francesi.

FORLI’ – Ai Musei di San Domenico dal 24 febbraio al 30 giugno la mostra “Preraffaelliti. Rinascimento moderno”, a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Francesco Parisi e Cristina Acidini: circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche e gioielli, raccontano l’impatto dell’arte storica italiana, dal Medioevo al Rinascimento, sulla cultura visiva britannica, in particolar modo sui Preraffaelliti.

MILANO – Per i 150 anni della nascita dell’Impressionismo, arriva a Palazzo Reale la grande mostra dedicata a Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir. Allestita da marzo a giugno, l’esposizione mette a confronto le personalità e le opere di due pittori che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita del movimento. “Picasso, lo straniero”, sempre a Palazzo Reale dal 20 settembre al 2 febbraio 2025, presenta 80 opere attraverso le quali favorire una riflessione sulla contemporaneità: in particolare il percorso vuole approfondire come la condizione di straniero abbia influito e formato l’identità dell’artista spagnolo che, pur essendosi stabilito in Francia, non ottenne mai la cittadinanza francese, ma solo quella onoraria nel 1948.

PADOVA – Un racconto emozionante del padre dell’Impressionismo è quello proposto al Centro Culturale Altinate – San Gaetano dal 9 marzo al 4 agosto nella mostra “Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi”. Ultima mostra sull’artista che verrà presentata in Italia per i prossimi anni, l’esposizione (curata da Sylvie Carlier con Marianne Mathieu e Aurélie Gavoille) presenta al pubblico oltre 50 capolavori iconici arricchiti da sale spettacolari, tantissimi contenuti, video, testimonianze e atmosfere magiche.

FIRENZE – Dal 22 marzo al 21 luglio a Palazzo Strozzi uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer.

L’artista presenta a Firenze la mostra “Angeli caduti”, a cura di Arturo Galansino, in cui riunisce opere storiche accanto a nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento.

VENEZIA – Dal 6 aprile al 29 settembre Palazzo Ducale ospita “Marco Polo 1324-2024”, mostra evento capofila delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo.

L’esposizione ripercorre la geografia fisica, politica e umana degli incontri del mercante veneziano in Asia, al centro de Il Milione. Due grandi monografiche in arrivo alla Collezione Peggy Guggenheim: dal 13 aprile al 16 settembre “Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere”, la più grande personale mai realizzata nel nostro Paese a lui dedicata (a cura di Kenneth E. Silver, oltre 150 opere, dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi); in autunno, dal 12 ottobre, sarà invece la volta di “Marina Apollonio. Oltre il cerchio”, a cura di Marianna Gelussi, che ripercorre la carriera dell’artista fino ai giorni nostri, mettendo in evidenza il rigore della sua ricerca visiva.

MONZA – La primavera all’Orangerie della Villa Reale di Monza è all’insegna della mostra “Ottocento lombardo. Ribellione e conformismo, da Hayez a Segantini”, curata da Simona Bartolena, in programma dal 1 aprile al 28 luglio. Composto da 70 opere, tra dipinti e disegni dei principali protagonisti dell’Ottocento lombardo, il percorso si dipana per aree tematiche, analizzando sia i movimenti e le tendenze iconografiche, che la biografia e la personalità dei singoli artisti.

ROMA – Al casale di Santa Maria Nova, da maggio a settembre, la mostra “L’Appia Moderna”, a cura di Claudia Conforti, Roberto Dulio, Simone Quilici, Ilaria Sgarbozza. Il percorso racconta la storia della Regina Viarum, luogo mitico, fuori dal tempo eppure modernissimo, scrigno di tesori archeologici ma anche icona pop.

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