Le parole degli allenatori Ranieri e Mignani per la finale Cagliari-Bari

Gli allenatori del big match Cagliari-Bari hanno presentato la partita.

I due condottieri si somigliano ed hanno affrontato discussione ed approfondimento toccando le corde giuste.
Il mister del Cagliari Claudio Ranieri ha sottolineato: “Vogliamo ringraziare i nostri tifosi, possiamo farlo solo giocando con il cuore. Il risultato è figlio di tanti fattori, ma se hai dato tutto esci dallo stadio a testa alta, quindi dovremo mettere in campo il nostro solito spirito. Questo è un gruppo coeso, direi una grande famiglia, si aiutano l’uno con l’altro e mettono in pratica quello che io ho chiesto dal primo giorno, facendo un po’ da martello pneumatico”.

Gli ha fatto eco Michele Mignani tecnico del Bari: “Mi piacerebbe tanto rivedere la squadra che ho ammirato nella semifinale di ritorno contro il Sudtirol. Di fronte troveremo undici giocatori con cattive intenzioni. La prima cosa da fare è mettere in campo tutto ciò che abbiamo e lo faremo. Il Cagliari fino alla scorsa stagione era in A, è retrocesso solo all’ultima giornata e ha mantenuto molti giocatori che aveva anche nella categoria superiore. Ha perso una sola gara delle ultime diciotto. Noi siamo neopromossi, abbiamo mostrato entusiasmo, continuità di prestazione. Abbiamo fatto più punti ma arrivati a questo punto si azzera tutto. L’ostacolo è gigante ma non abbiamo paura di nessuno”.

Sui singoli e lo stato di salute della squadra, Ranieri: “Lapadula? Sta bene, oggi lo preservo ancora ma giovedì ci sarà. Dossena out per squalifica? Chi giocherà al suo posto farà bene. Nandez e Luvumbo? Nahitan è un trascinatore, non è l’unico per fortuna. Quando un allenatore ha dei ragazzi che mettono in campo il mantra dell’allenatore, la metà delle cose è fatta. Zito ha delle qualità innate, il giorno che sarà più riflessivo ed esperto potrà dare davvero tanto, ancora di più di quanto già sta facendo, al Cagliari. Mancosu? Sta bene, come tutti ha chance di giocare, in egual misura ai compagni”.

Mignani puntualizza. “Penso che Pucino, Di Cesare e Folorunsho arriveranno tutti in grande forma. Folorunsho l’ho sempre apprezzato, anche nell’ultimo periodo si è messo a disposizione pur non essendo al 100 per cento. Ha scelto la causa comune, questo è un segnale importantissimo in uno spogliatoio”.
Sull’ambiente, Ranieri non ha dubbi. “Vogliamo ringraziare i nostri tifosi, possiamo farlo solo giocando con il cuore. Il risultato è figlio di tanti fattori, ma se hai dato tutto esci dallo stadio a testa alta, quindi dovremo mettere in campo il nostro solito spirito. Questo è un gruppo coeso, direi una grande famiglia, si aiutano l’uno con l’altro e mettono in pratica quello che io ho chiesto dal primo giorno, facendo un po’ da martello pneumatico”.

Mignani rivela. “L’affetto che la gente nutre per questa squadra è incredibile, anche io comincio a sentirmi barese. Stiamo vivendo un momento bellissimo. Appena esco di casa per fare due passi c’è gente che mi abbraccia, mi incita, percepisco l’entusiasmo. C sono da combattere due battaglie e lo faremo insieme”.
Sui diretti avversari, Ranieri: “Vedo un Bari compatto e quadrato, hanno sofferto tanto con il Sudtirol. Sono in salute e sanno come giocare, noi però stiamo bene. Hanno pochi punti deboli, mi auguro che i ragazzi riescano a trovarli, sta a loro fare il grosso del lavoro”.

Mignani ammette: “È una squadra forte, che ha giocatori importantissimi a partire da Lapadula, capocannoniere della B. Poi c’è Pavoletti, che è un lusso per la B così come Nandez. Luvumbo è bravissimo nell’uno contro uno, ma ci metto anche Rog, Goldaniga e Zappa, tutta gente con esperienza in Serie A. Hanno giovani bravi e interessanti, un allenatore che ha vinto una Premier, allenato il Chelsea, il Valencia. Una gabbia? Ci vorrebbe un carcere (ride ndr)”.

La sfida avvincente ed incerta ha dei degni interpreti anche in panchina.

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