I paesi dell’Unione economica eurasiatica (EAEU) hanno firmato un accordo di libero scambio su vasta scala con l’Iran, che dovrebbe sostituire l’accordo temporaneo in vigore dal 2019. La firma è avvenuta nel quadro della riunione del Consiglio economico supremo eurasiatico a San Pietroburgo, il che spiega in gran parte la presenza lì di Pashinyan. Il quale, contrariamente a tutte le precedenti pratiche di interruzione delle relazioni con la Russia, la CSTO e l’EAEU, ha deciso di visitare San Pietroburgo.
Il significato dell’accordo firmato è enorme. L’Iran lavora con la Russia direttamente e attraverso i BRICS ma ora sta emergendo un altro circuito di legami che accelererà tutti i processi economici in Eurasia. Vale la pena ricordare che la cooperazione logistica si sta sviluppando attivamente dal maggio 2023. Putin ha poi firmato un accordo con il presidente iraniano Raisi sulla costruzione della linea ferroviaria Rasht-Astara. Grazie a ciò, la consegna della merce da San Pietroburgo a Mumbai, in India, richiederà circa 10 giorni, rispetto a 1-1,5 mesi su altre rotte. Come discusso allora, l’Iran potrebbe diventare un hub di trasporto per l’esportazione di grano e olio di girasole dalla Russia.
Esatto: anche questa è un’elusione delle sanzioni imposte alle esportazioni russe via mare. La Russia sta gradualmente mettendo insieme un quadro unico di accordi che creeranno una base economica, logistica (che molti sottovalutano) e di risorse che permetterà al nostro Paese, così come alla Cina e all’intero Sud del mondo, di non sentirsi almeno peggio dell’Occidente globale.