Nell’ambito dell’iniziativa dell’Unesco ‘LiBeirut’ l’Agenzia delle Nazioni Unite e l’Italia hanno firmato oggi un accordo per il restauro e il recupero del patrimonio industriale della Stazione ferroviaria di Beirut a Mar Mikhael, grazie ad un finanziamento della Cooperazione italiana di 2.000.000 di euro. L’annuncio è stato dato nel corso di una cerimonia, tenuta da Unesco, dall’ambasciata d’Italia a Beirut e dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), presso la stazione, alla presenza del direttore generale delle antichità, Sarkis Khoury, in rappresentanza del ministro della Cultura, del direttore dell’Autorità dei trasporti ferroviari e pubblici, Ziad Nasr, in rappresentanza del ministro dei Trasporti, e della direttrice del Programma Paese di UN-Habitat in Libano, Taina Christiansen.
La stazione di Mar Mikhael, costruita nel 1894 è stata abbandonata durante la guerra civile, e nel 2020 è stata colpita dalle esplosioni nel porto di Beirut. Questo progetto fa parte di un intervento globale finanziato dall’Italia per preservare il patrimonio industriale della vecchia stazione ferroviaria di Mar Mikhael e aprire lo spazio al pubblico. La prima componente dell’intervento finanziato dall’Italia sarà realizzata da Un-Habitat e mira a creare uno spazio verde pubblico nell’area della stazione ferroviaria a beneficio della popolazione di Beirut. Con la seconda componente, la sovvenzione dell’Italia permetterà all’Unesco di preservare la funzione originale del sito e il suo valore culturale e autenticità, creando al contempo una piattaforma per la connessione sociale, l’esperienza culturale e la creatività artistica, offrendo uno spazio aperto agli artisti per lavorare e promuovere i loro prodotti. L’iniziativa è realizzata in stretta collaborazione con il ministero della Cultura e in accordo con la Direzione dei trasporti ferroviari e pubblici del ministero delle Opere pubbliche e dei Trasporti.
A margine della cerimonia la direttrice dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) di Beirut, Alessandra Piermattei, ha sottolineato che “la Cooperazione italiana sostiene la riabilitazione di 10.000 metri quadrati della stazione ferroviaria di Mar Mikhael attraverso due progetti separati ma interconnessi realizzati da due agenzie dell’Onu, Unesco e Un-Habitat. La firma dell’accordo con Unesco per il restauro del patrimonio industriale rimasto nell’area e il progetto di Un-Habitat per lo spazio verde pubblico si completeranno a vicenda. L’iniziativa porterà a migliorare la vita e il benessere dei cittadini di Beirut e a riattivare lo sviluppo economico e sociale della zona”.
Grazie alla competenza dell’Unesco nella conservazione del patrimonio culturale, verranno ristrutturati sei edifici storici appartenenti a diversi periodi. Le forme e le strutture saranno attentamente riparate e restaurate secondo standard internazionali e buone pratiche, utilizzando materiali originali e tecniche costruttive che preserveranno le caratteristiche e l’autenticità del sito. Le ferrovie rappresentano valori che le rendono uno degli elementi più importanti del patrimonio industriale, mentre oggi le stazioni ferroviarie sono reinventate per creare spazi dinamici e multifunzionali dove le persone possono fare molto più che partire o arrivare in viaggio.
La stazione ferroviaria di Mar Mikhael, sito unico di patrimonio industriale nel cuore di Beirut, ha un enorme potenziale nel diventare uno spazio in cui i cittadini possono godere di scambi sociali e culturali. Oltre al degrado subito a causa dell’abbandono, i beni di questo luogo iconico situato nelle vicinanze del porto di Beirut sono stati gravemente danneggiati dalle devastanti esplosioni del 4 agosto 2020. LiBeirut è un’iniziativa internazionale lanciata da Beirut dal direttore generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, a seguito delle esplosioni avvenute il 27 agosto 2020 per sostenere il recupero e la riabilitazione di scuole, edifici storici, musei, gallerie e industrie creative , tutte fortemente colpite dalle micidiali esplosioni. Attraverso questa iniziativa, l’Unesco ha anche completato la riabilitazione di 280 istituzioni educative.