Risorse e riorganizzazione per preparare la macchina della Protezione civile regionale alla ‘guerra’ contro frane, alluvioni, neve e incendi.
La novità sarà la suddivisione in ambiti: quarantasette micro regioni, più le quattro città capoluogo, da sette-otto comuni che si dovranno muovere uniti quando si presenta l’emergenza.
“Siamo avanti perché abbiamo già raggiunto gli accordi e la concertazione a livello territoriale – ha spiegato in conferenza stamoa l’assessore con delega alla Protezione civile Marco Porcu – Quindi non appena tutto sarà pronto saremo immediatamente operativi”.
L’ultimo incontro è stato lo scorso mese: insieme dipartimento di Protezione civile, prefetti e Anci. “Per ogni ambito privilegeremo le sedi già esistenti utilizzando forze umane e strumentali presenti nel territorio”, ha chiarito Porcu.
L’assessore ha illustrato gli indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali, il programma di spesa per l’assegnazione di un contributo agli enti locali per l’aggiornamento dei piani comunali di protezione civile, l’aggiornamento per l’anno 2023 del piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici. In particolare sono stati stanziati 2,5 milioni per l’aggiornamento dei piani comunali di protezione civile.
Sono trenta in Sardegna i comuni che ancora non hanno predisposto il documento. “Spesso sono necessari studi e ricerche a volte costosi, questo in alcuni casi può essere stato la causa della mancata predisposizione del piano – ha sottolineato Porcu – Ma con le nuove risorse ora tutti dovrebbero allinearsi”. “In qualunque scenario – ha precisato – l’emergenza si fronteggia meglio se in ‘tempo di pace’ tutte le parti collaborano e si confrontano”.