L’Italia candida la Sardegna, in particolare la miniera dismessa di Sos Enattos a Lula (Nuoro) ad ospitare l’Einstein Telescope, la futura grande infrastruttura di ricerca per la rivelazione delle onde gravitazionali, un progetto di impatto scientifico e tecnologico di livello internazionale.
L’ufficializzazione, che era stata già annunciata e poi rinviata, si terrà questo pomeriggio alle 16 all’Osservatorio Astronomico di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica a Roma alla presenza della premier Giorgia Meloni del vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani e delle ministredell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, oltre al sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano.
Ci saranno anche Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica e presidente del Comitato tecnico scientifico per la candidatura italiana per Einstein Telescope; Ettore Sequi, ambasciatore e capo delegazione italiana nel Board of governmental representatives di Einstein Telescope e Antonio Zoccoli, residente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto che coordina la cordata scientifica nazionale per la candidatura italiana per l’infrastruttura di ricerca. Sarà presente inoltre il governatore della Sardegna, Christian Solinas.
Sos Enattos è il luogo migliore per ospitare l’Einstein Telescope, secondo Parisi, che in un recente simposio scientifico a Cagliari sull’Et aveva evidenziato “le caratteristiche del terreno di Lula” e “il fatto che nella zona ci sono scarsi insediamenti umani attorno. “Il punto di forza sono le scarse di vibrazioni che vengono prodotte, poi il terreno di granito e quindi estremamente solido ma anche facile da scavare. Inoltre i fisici italiani, insieme a quelli francesi, sono gli unici che hanno fatto dei rivelatori di onde gravitazionali in Europa e quindi l’Italia è un posto naturale”, aveva spiegato il premio Nobel.