I bombardamenti da parte di Israele sul campo di rifugiati di Jabalia, nella Striscia di Gaza, possono essere considerati “crimini di guerra“: lo ha denunciato l’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, a due giorni dai raid. Ancora da accertare il numero esatto delle vittime. Secondo l’amministrazione di Gaza, i morti sono stati però almeno 195. Oltre 700 i feriti e un centinaio le persone tutt’ora disperse, probabilmente sotto le macerie degli edifici distrutti.
“Dato l’elevato numero di vittime civili e l’ampiezza della distruzione a seguito dei raid di Israele sul campo rifugiati di Jabalia”, si legge in un post dell’Ufficio Onu su X, “abbiamo preoccupazioni gravi sul fatto che questi attacchi indiscriminati possono essere crimini di guerra“. L’esercito di Tel Aviv ha riferito di aver ucciso nel bombardamento un comandante di Hamas, l’organizzazione palestinese responsabile degli assalti del 7 ottobre nel sud di Israele.