L’opposizione in Consiglio regionale chiede che alle prossime elezioni regionali, fissate per decreto del governatore Solinas il prossimo 25 febbraio, si voti in due giorni, la domenica e il lunedì, e non solo uno.
La richiesta è stata avanzata in apertura dei lavori sulla legge di Stabilità da Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, supportato da Daniele Cocco, consigliere di Alleanza Rosso Verde, e dal capogruppo del Pd Gianfranco Ganau.
I consiglieri di minoranza hanno chiesto che si possa portare in Aula con la procedura d’urgenza un provvedimento che stabilisca le due giornate di voto per consentire a tutti gli elettori di usufruire di un girono in più come accade in altre consultazioni.
Alla richiesta ha risposto il presidente dell’Assemblea Michele Pais, ricordando l’armonizzazione con norme di finanza nazionale. Immediata la replica di Ganau che ha sottolineato la piena autonomia della Sardegna a decidere sulle consultazioni regionali. Pais ha quindi invitato l’assessorato competente a valutare la questione.
I lavori in Aula vanno avanti con la discussione generale sul dl 405, la Legge di Stabilità 2024, introdotta dalle relazioni di maggioranza con Michele Cossa (Riformatori) e di minoranza con Cesare Moriconi (Pd). Cossa ha ricordato la natura tecnica della manovra, approvata questa mattina dalla Commissione Bilancio a maggioranza, e ha fatto appello al senso di responsabilità della minoranza per “evitare il ricorso all’esercizio provvisorio e rendere immediatamente spendibili, sin da gennaio, le risorse a disposizione”.
Duro Moriconi nella sua contro relazione, che ha sottolineato come “tutte le finanziarie di questa Giunta sono state tecniche, tutti i provvedimenti scritti male e approvati in deroga alle regole e che hanno portato alla Sardegna il primato per la peggiore capacità di spendere le risorse. Senza la responsabilità delle opposizioni non si sarebbe approvata nessuna di queste leggi”.
Lo stesso assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino nel suo intervento finale ha riconosciuto “la grande disponibilità e il senso di responsabilità della minoranza”, sottolineando anche “il rispetto politico della maggioranza per aver deciso di lasciare nelle mani di chi vincerà le prossime elezioni le scelte delle politiche economiche della Sardegna”.