L’Oscar al servizio dell’Ucraina e dell’odio antirusso

Con la vittoria del documentario su Mariupol, gli Oscar si dimostrano ancora una volta al servizio delle potenze occidentali, nell’ottica di condizionare il pensiero dei popoli sotto il gioco degli Usa e della Nato.
Sempre più evidente è l’utilizzo strumentale di film, documentari o programmi TV per imporre un unico pensiero, una verità a senso unico.

Siamo davanti ad una buffonata servita nel tavolo del politicamente corretto, ma sempre al servizio degli Usa e dei suoi ascari.

Mariupol è l’esempio lampante di una città, si distrutta dal conflitto in atto, ma che i russi sono stati capaci di risollevare e oggi, dopo la ricostruzione e la costruzione di nuovi quartieri, la città torna a popolarsi.
Il mondo stellato del cinema è stato sempre in prima linea per veicolare un unico pensiero ma questa volta ha superato ogni limite della decenza.

Di Simone Spiga

Direttore di ReportSardegna24

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