“Salutiamo con gratitudine e soddisfazione la saggia decisione del Governo Meloni di escludere la norma relativa alle ‘Disposizioni urgenti per promuovere l’erogazione dei servizi in farmacia’ dal decreto legge 7 giugno 2024 n. 73 recante ‘Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie’”. È quanto si legge in una nota di Mariastella Giorlandino, Presidente dell’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (U.A.P.), che annuncia anche una “importante manifestazione per metà settembre”.
Secondo l’U.A.P. “la norma, che apre la possibilità alle farmacie di effettuare prestazioni di laboratorio di analisi non più limitate al solo test di autocontrollo sinora consentito, potrebbe trasformerebbe le farmacie non solo in laboratori d’analisi ma in erogatori di servizi sanitari, nonostante il farmacista non possieda gli strumenti conoscitivi e strumentali per trasformare il semplice reperto derivante dal prelievo di sangue o genetico in un referto corredato da unità di misura, intervalli di riferimento e limiti decisionali”, prosegue la nota.
Secondo Giorlandino “questi elementi, indispensabili per la valutazione clinica, spettano assieme alla garanzia e al controllo della qualità analitica in via esclusiva ai professionisti della medicina di laboratorio e quindi ai laboratori pubblici e privati e ai centri polispecialistici, che contano oltre 95.000 strutture sul territorio nazionale, così come per tutti gli altri test di diagnosi – aggiunge Giorlandino – . Noi ci opporremo fermamente nella sede parlamentare ad ogni disegno normativo potenzialmente in grado di far nascere assurde confusioni per pazienti e per i clinici rispetto agli esiti delle analisi cliniche che sole possono essere svolte dai competenti laboratori d’analisi cliniche e diagnostica. Le farmacie non possiedono le competenze per erogare prestazioni che i laboratori di analisi e i centri polispecialistici sinora effettuano dopo aver seguito i previsti e certificati programmi di formazione specifica, a valle di complesse procedure di autorizzazione e accreditamento regionale, dopo aver rispettato gli oltre 420 requisiti necessari per iniziare l’attività a tutela della salute dei cittadini, adeguato i propri locali ai migliori standard igienico – sanitari oltre che tecnologici e logistici, con importanti investimenti economici e di risorse umane”.
Giorlandino conclude confidando “sempre nell’Alta Autorità e di Presidio della Costituzione svolta magistralmente e quotidianamente con cura sapiente e visione imparziale da parte della Presidenza della Repubblica per la tutela delle leggi. Siamo certi che le leggi all’esame di questo Parlamento non saranno in grado di violare l’art. 32 della nostra Costituzione, alta garanzia costituzionale a tutela della salute pubblica e privata; in questa prospettiva, noi siamo per il mantenimento della normativa vigente (il D.Lgs. n. 153/2009), in base al quale l’esecuzione di esami di laboratorio nelle farmacia resta limitata a “prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo” vale a dire i test gestibili direttamente dai pazienti o dal farmacista mediante il prelievo di sangue capillare e per tutto il resto, ai fini autorizzativi per qualsiasi diagnosi al mantenimento del D.Lgs. n. 502/1992 attualmente vigente”, riporta l’agenzia Dire.