M5S Sardegna: “Rinnovabili e polemiche su Saccargia: facciamo i chiarimenti necessari contro chi racconta bugie”

“Nelle ultime ore qualcuno sta raccontando di una presunta inerzia della Regione Sardegna riguardo l’installazione di pale eoliche di 180 metri nei pressi di Saccargia. Siamo costretti ancora una volta a smentire queste falsità. Le critiche si concentrano sull’accusa che la Regione non abbia opposto resistenza, lasciando che il progetto avanzasse grazie al principio del silenzio-assenso. Tuttavia, una corretta analisi dei fatti dimostra che tali affermazioni sono false e fuorvianti.

Il 15 aprile 2024 è la data in cui la società proponente (ERG) ha presentato una domanda di modifica per diminuire di numero, ma aumentare in altezza e potenza le pale eoliche già esistenti da circa 20 anni sul sito, in quanto autorizzate nel 2003 da Mauro Pili. Da quel momento, dicono i detrattori, la Regione non avrebbe né negato l’autorizzazione né intrapreso un’azione legale, portando il TAR a riconoscere la validità del principio del silenzio-assenso.

Questa ricostruzione tendenziosa ha fornito terreno fertile per accuse rivolte agli assessori competenti, colpevolizzati di essere inerti o asserviti a qualche potere. Ma la verità è un’altra. Ciò che i detrattori non stanno, volutamente, evidenziando è quanto accaduto pochi giorni prima, l’8 aprile 2024, quando la giunta Todde non si era neanche insediata. In quella data, il Consiglio di Stato aveva emesso una sentenza definitiva a favore della società ERG Wind Energy, chiudendo un contenzioso legale durato tre anni. La Regione Sardegna non poteva non prendere atto del fatto che l’autorizzazione non era più negabile, proprio in virtù della sentenza, e ogni ulteriore ricorso sarebbe stato privo di fondamento giuridico. In questo contesto, la domanda presentata da ERG il 15 aprile 2024 non è stata altro che una conseguenza inevitabile.

La Regione ha quindi provveduto a bloccare, con la sospensiva approvata il 3 luglio (legge 5) gli impianti per i quali non erano ancora stati iniziati i lavori e non era stata emessa una sentenza a favore: la stragrande maggioranza di quelli per i quali era stata chiesta l’autorizzazione. La sentenza dell’8 aprile rappresenta il vero spartiacque della vicenda, fatto che i detrattori omettono deliberatamente di considerare. Le accuse mosse contro l’amministrazione regionale appaiono dunque infondate e strumentali, basate su una lettura parziale degli eventi. È fondamentale, quando si affrontano temi complessi come questi, fornire ai cittadini un’informazione completa e trasparente, evitando di distorcere i fatti per scopi politici o mediatici”, così replica in un comunicato ufficiale il M5S Sardegna.

Exit mobile version