Nicolas Maduro, il leader bolivariano è stato proclamato vincitore delle elezioni di luglio e ora si è insediato per il suo terzo mandato ,che lo vedrà ancora alla presidenza del Venezuela fino al 2031, con una cerimonia che ha visto milioni di persone in piazza.
Maduro ha giurato su una copia originale dell’attuale Costituzione, firmata da Hugo Chávez, fondatore della cosiddetta rivoluzione bolivariana. E pochi istanti dopo aver ricevuto la fascia presidenziale, nel suo primo intervento del nuovo mandato, il presidente ha affermato che “il Venezuela non si colonizza né si domina, né con la diplomazia del bastone né con quella della carota. Faremo rispettare la Costituzione una e mille volte, come l’abbiamo fatta rispettare in questi anni”.
Ma il presidente ha anche indicato la sua ricetta per il futuro del Paese, promettendo “cambiamenti radicali” con l’approvazione del “Piano delle sette trasformazioni”. In un discorso infuocato, Maduro ha fornito alcuni dettagli, indicando la costruzione di “un nuovo modello economico nazionale, produttivo, diversificato e autosufficiente”, “città umane”, il consolidamento di meccanismi che garantiscano la sicurezza, la difesa e la pace”, oltre allo sviluppo di un’economia verde” e l’emergere del nuovo mondo multipolare e multicentrico” con il Venezuela “in prima linea nella nuova geopolitica di pace e trasformazione del mondo, insieme ai Paesi del Brics”.