Si riaccende la protesta dei cittadini della Barbagia Mandrolisai per le carenze del servizio sanitario nazionale
Questa mattina una delegazione del comitato Sos Sanità Barbagia Mandrolisai, supportata dal coordinamento dei Comitati sardi per la sanità pubblica, ha dato vita a un sit-in di fronte alla sede dell’Ares, in via Peretti a Cagliari, per potestare contro la mancanza di pediatri: su 14 comuni che insistono nel territorio, non c’è neanche un medico in servizio per la cura dei piccoli residenti.
“Questa è la prima protesta contro un’emergenza che sta diventando insostenibile per la salute dei nostri bambini e per la tranquillità dei genitori – spiega Bachis Cadau del comitato Sos Sanità Barbagia Mandrolisai -: la partenza dell’ultimo pediatra rimasto nel territorio era nell’aria da diversi mesi, ma nonostante questo non si è intervenuto per rimediare e di fatto dall’1 gennaio il nostro distretto socio-sanitario non può dare assitenza ai bambini della zona più interna della Sardegna.
Si stanno violando i principi più elementari del servizio sanitario nazionale che si propone di eliminare le barriere di tipo economico, sociale e nel nostro caso anche geografiche, visto che viviamo in un’area disagiata per strade e trasporti”
“Abbiamo incontrato i dirigenti dell’Ares ma non sono arrivate le risposte che cercavamo – racconta Franca Salvai, mamma e attivista del comitato – Ci è stato spiegato che stanno espletando tutti i bandi per le sedi carenti e che le assegnazioni procedono celermente, ma le zone disagiate non vengono scelte dai professionisti, neanche con gli incentivi.
La Regione non ha un piano B per noi ed è evidente che rimarremo senza pediatra a lungo. Nel nostro territorio le mamme si trasferiscono a Nuoro o a Cagliari per far nascere i bambini e da ora in poi si trasferiranno anche per la semplice pesata del bambino o la misurazione di crescita. Ma noi – promette Franca – non ci arrenderemo: lo Stato e la Regione devono poter avere gli strumenti per garantire la sanità pubblica anche nei nostri territori”.
Alla protesta di oggi seguirà una marcia a Sorgono il 3 febbraio a partire dalle 10, che vedrà in testa al corteo le mamme, i papà, i bambini e i nonni.