Mance elettorali in Sardegna, ora è la volta del Centro Sinistra e Cinque Stelle

“Le feste si avvicinano e come ogni anno la Regione Sarda indossa il costume di Babbo Natale, mostrando una generosità calcolata sulle percentuali dei consensi elettorali e rivolta soprattutto agli amici. La variazione di bilancio 2024 –il cosiddetto assestamento – è stata pubblicata in questi giorni sul bollettino ufficiale e contiene un emendamento firmato da sette onorevoli della maggioranza di centrosinistra grazie al quale l’amministrazione potrà distribuire 22 milioni e 492 mila euro a Comuni, enti strumentali, associazioni culturali, diocesi e parrocchie, società sportive e altri sodalizi semplicemente in base alle indicazioni dei consiglieri”, inizia così il pezzo pubblicato a firma Mauro Lissia sul Fatto Quotidiano.

Il pezzo racconta nel dettaglio le mancette elettorali che nei cinque anni precedenti avevano visto il centrodestra in prima linea e che ora con la guida della Regione passata al “Campo Largo” la situazione si è ribaltata: il 60% dei contributi assegnati dalla “legge mancia” sono appannaggio dei gruppi di centro- sinistra, il restante 40 va all’opposizione.

“In cifre, ogni onorevole di maggioranza ha potuto indirizzare sul proprio orticello elettorale e su iniziative di interesse personale 250 mila euro, quelli di minoranza hanno dovuto accontentarsi di 150 mila.

Funziona così: i contributi vengono richiesti dagli onorevoli e gli uffici eseguono. Nessuna selezione, non è prevista. Spesso neppure un’istanza da parte dei beneficiari, che a volte ricevono offerte ingenti di denaro del tutto inaspettate”, scrive Lissia.

“Sono strenne natalizie erogate a piacere, in certi casi con forti dubbi sulla reale destinazione: non risulta una rendicontazione controllabile. Peraltro le verifiche sono rese complicate dalla genericità del titolo, si va dalle spese di funzionamento ai rimborsi per attività istituzionali. Quest ’anno la parte del leone la fanno i comuni del Nuorese, ma a scorrere il lunghissimo elenco di aiuti si trova veramente di tutto, dalle sfilate di Carnevale alle gare di poesia, manifestazioni che gravano sui conti degli assessorati ai beni culturali e del turismo.

Qualche esempio su centinaia: 50 mila euro vanno a Sassari per la manifestazione “Padel per tutti” e 250 mila a un’associa zione di Desulo per la ricerca e valorizzazione della frutta secca a guscio. Non poteva mancare il centro ricreativo della Regione, che incassa 70 mila euro per attività non specificate, mentre 100 mila euro sono l’omaggio destinato alla Farmacia Politica cara ai consiglieri Roberto Deriu e Camilla Soru: opera su temi sanitari, sociali e culturali”, prosegue Lissia sul Fatto.

“In molti casi non si tratta di denaro speso male, a stonare è l’assenza di criteri generali di scelta: chi non ha rapporti stretti con la politica non becca un centesimo, perché contano solo i desideri degli onorevoli e non è chiaro neppure a quali consiglieri siano riferiti gli interventi. Quest’anno, superando l’imbarazzo, a firmare l’emenda mento che introduce le mance di fine anno sono stati Sebastiano Cocco (Uniti per Alessandra Todde), Francesco Agus (Progressisti), Luca Pizzuto (Sinistra futura), Roberto Deriu (Pd), Sandro Porcu (Orizzonte comune), Michele Ciusa (M5S) e Maria Laura Orrù (Avs).

Non compaiono consiglieri di centrodestra, che però hanno le loro quote da indirizzare. Nel calderone dei beneficiari compare la “Fondazione Carlo Enrico Giulini”, intitolata al padre del presidente del Cagliari calcio e proprietario della Fluorsid Tommaso Giulini: sulla scia di altri miliardari aiuta categorie fragili anche coi 30 mila euro assegnati dal consiglio regionale”, si legge nel pezzo pubblicato da Il Fatto.

Ci sono 30 mila euro per l’associazione “Giulia Giornaliste”, impegnata nella diffusione del linguaggio di genere e nella lotta alle fake news, mentre 50 mila euro vanno agli “Intrepidi monelli” per il funzionamento dell’associazione, 200 mila alla onlus “Festival della letteratura di viaggio”, che ha già ricevuto 28 mila euro per l’edizione del festival conclusasi in questi giorni con la direzione artistica della giornalista-teologa Virginia Saba, nota per il suo breve rapporto sentimentale con Luigi Di Maio. Come dire: quando i soldi sono pubblici e non si bada a spese”, conclude Lissia.

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