Mangiar sano e nuova app per mense scolastiche a Cagliari

Progetti di educazione alimentare sviluppati attraverso podcast, giochi, eventi e laboratori tematici.

Tutti uniti sotto il comune denominatore di un mangiare sano soprattutto in età scolastica.

E con l’aiuto della tecnologia, visto che ai servizi classici si unisce anche una nuova App che fornirà alle famiglie indicazioni utili su quanto gli studenti delle scuole primarie e secondarie di Cagliari ricevono nei pasti delle mense.

I dettagli delle novità in arrivo, già dal mese di maggio, sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa dall’assessora comunale alla Pubblica istruzione Marina Adamo e dalla dirigente Manuela Atzeni.

“Vogliamo avvicinare le famiglie al sistema di ristorazione dei propri figli – ha detto l’assessora Adamo – sviluppando dei progetti speciali che possano permettere ai genitori di essere informati e ai bambini di seguire un’alimentazione corretta e bilanciata. Il processo è stato lungo ma il Comune di Cagliari è sempre stato operativo, sia nel costante monitoraggio del servizio mensa, in modo da verificare il livello di soddisfazione degli utenti, sia con il coinvolgimento delle famiglie e delle varie Commissioni mense. Abbiamo anche somministrato un sondaggio per verificare il gradimento dei più piccoli per completare un percorso che ci permetterà di colmare le lacune del sistema e risolvere le criticità che esistono”.

Un altro passo avanti l’Assessorato lo ha registrato con la riapertura di tre mense scolastiche in loco in modo da centrare l’obiettivo principale: fare in modo che gli studenti mangino bene nella mensa scolastica. “Asili nido e ristorazione sono tra i servizi più delicati e per questo – ha confermato Manuela Atzeni – a novembre abbiamo iniziato un percorso nuovo. È stato incaricato un direttore dell’esecuzione del contratto e abbiamo lavorato su cambiamenti improntati come la modifiche al menù seguendo le Linee guida sulla ristorazione scolastica. Per fare in modo non solo che i bambini consumassero il loro pasto ma anche per ridurre lo spreco alimentare”.

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