Nei giorni scorsi alcuni attivisti di Ribellione Animale e di altri movimenti antispecisti sono scesi in piazza e hanno fatto sentire la loro voce di protesta contro lo sfruttamento degli animali non umani nei circhi. La manifestazione si è tenuta a Roma, in Piazza dei Santi Apostoli, non lontano dalla sede del Ministero della Cultura.
“L’azione era parte della Campagna “Ruggiti di libertà”, campagna di dissenso nata ed ispirata dalla Ribellione di Kimba, il leone prigioniero scappato dal circo lo scorso 11 novembre a Ladispoli. Costretto a esibirsi quasi ogni giorno per poi tornare in un’angusta gabbia, Kimba sceglie di fuggire dal regime di agonia e sfruttamento a cui è sottoposto. La fuga di Kimba è quindi un atto di Ribellione, di Resistenza e di autodeterminazione dal quale, come esseri umani, abbiamo tutto da imparare. Attraverso il dissenso, il movimento Ribellione Animale vuole ottenere l’abolizione dell’utilizzo degli animali non umani nei circhi e la loro Liberazione”, affermano gli organizzatori della protesta.
“La situazione nei circhi italiani è abominevole, gli animali sono costretti ad assumere comportamenti mai visti in natura, subendo maltrattamenti nocivi al benessere di qualsiasi essere vivente e degradanti per la loro dignità. Lo sfruttamento animale che avviene nei circhi è violento e opprimente. Tali pratiche non hanno alcun valore educativo o culturale, ma seguono solamente la logica specista di dominio e sfruttamento.
I circhi italiani ogni anno ricevono pieno sostegno dal ministero della Cultura che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. L’ex ministro Gennaro Sangiuliano il 23 maggio 2023 ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro a sostegno delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano animali non umani. Oggi, anche con il cambio di ministro, la situazione non sembra voler cambiare rotta.
In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée, per un totale di 2000 animali esotici coinvolti. Sono invece già più di 50 i paesi nel mondo che hanno vietato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme; solo in Europa, lo sfruttamento animale da parte delle strutture circensi è bandito in 17 paesi”, prosegue la nota.
“Come movimento di Resistenza civile nonviolenta, Ribellione Animale chiede al Governo italiano di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio nazionale, emanando immediatamente un decreto legislativo che attui il comma 1 dell’articolo 2 della legge n.106/2022.
La legge n.106 del 2022 è stata già approvata dal Parlamento ed è quindi in vigore, ma il Governo non la sta rendendo effettiva, ma anzi continua a finanziare questi soprusi.
Ribellione Animale chiede inoltre che tutti gli animali attualmente costretti ad esibirsi nei circhi italiani vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale ove possibile, oppure che vengano trasferiti in Santuari per animali esotici, con spazi conformi alla loro etologia ed in grado di provvedere ai loro bisogni”, conclude la nota.