Sindacati divisi sulla Manovra.
Da una parte la Cisl, che sarà in piazza a Roma il 25 novembre, dall’altra Cgil e Uil che hanno proclamato 8 ore di sciopero con 5 giornate di mobilitazione a partire dal 17 novembre.
Sabato 25 novembre alle ore 10,00 la Cisl scenderà in piazza Santi Apostoli, a Roma, per dar vita a una manifestazione nazionale dal titolo “Partecipare per crescere: migliorare la Manovra, costruire un nuovo Patto sociale”. E’ quanto annuncia un comunicato della Segreteria Nazionale della Confederazione, “che ha esercitato oggi il mandato ricevuto dal Comitato Esecutivo del sindacato di via Po. “Sarà una giornata di mobilitazione in cui intendiamo incalzare Governo e Parlamento sui miglioramenti da apportare alla Legge di Bilancio, ma anche indicare la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti social”. “Alzeremo le bandiere di un sindacato responsabile, autonomo, pragmatico, intransigente, che pretende maggiori risposte nella Manovra Economica a cominciare dalle pensioni, con una marcia indietro sulle rigidità introdotte nelle regole di flessibilità e su aliquote e rendimenti dei trattamenti pensionistici di alcune categorie” aggiunge la Cisl. “Chiediamo più risorse sulla sanità, sull’istruzione, sugli enti locali, con lo sblocco delle assunzioni e le stabilizzazioni del precariato, più forti strumenti contro la povertà, sostegno della disabilità e della non autosufficienza. E daremo al Governo, al sistema delle imprese e anche agli altri sindacati, la bussola di un’Agenda Sindacale fondata sul protagonismo sociale nella individuazione delle politiche di crescita e di coesione. Vuol dire migliorare la Manovra, ma andare anche oltre, guardando alla piena attuazione del Pnrr, al necessario cammino delle Riforme , al rinnovo dei contratti pubblici e privati , alla definizione di un nuovo Patto sociale”. “Su questa Agenda la Cisl incalza tutti gli attori responsabili che hanno a cuore il rilancio quantitativo e qualitativo del lavoro ed una ripartenza che metta a frutto ogni competenza e ogni energia riformista del Paese”.
“Ci sono tre grandi temi – lavoro, fisco e previdenza – su cui la manovra non dà risposte alle nostre richieste e alle nostre proposte unitarie. Di fronte a questo quadro, Cgil e Uil hanno ritenuto opportuno proclamare 8 ore di sciopero”, con 5 giornate di mobilitazione e manifestazioni su base territoriale e regionale, a partire dal 17 novembre. “Un percorso coerente con quello che abbiamo chiesto”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in conferenza stampa con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in vista degli scioperi che partono dalla prossima settimana. Sul merito, dice Bombardieri, “non c’è nessun aumento in busta paga, il taglio del cuneo fiscale interviene mantenendo lo status quo. Le risorse per il pubblico impiego non sono sufficienti, ci sono scelte sbagliate sulla sanità, nessuna risposta al problema della sicurezza sul lavoro dopo tanti incontri con il governo e tante affermazioni di principio. Non si interviene per combattere l’evasione fiscale. Sulle pensioni si peggiora l’Ape sociale, Opzione donna e Quota 103”.
“E’ uno sciopero per cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali del governo. Oggi è il momento di reagire, di mettere in campo le nostre proposte e indicare una prospettiva per il Paese”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa con il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in vista delle 5 giornate di scioperi e mobilitazioni, a partire dal 17 novembre, decise dai due sindacati. “La nostra non è una protesta che finisce con la legge di Bilancio, ci sono temi che rimangono: il rinnovo dei contratti, la riforma fiscale, il mercato del lavoro e la precarietà, le pensioni. Se non ci ascoltano adesso, non è a che dicembre andiamo in ferie”, avverte Landini. “La maggioranza di questo Paese non è d’accordo con le politiche di questo governo, non stiamo difendendo una parte ma la maggioranza di questo Paese. Per questo pensiamo sia il momento” di mobilitarsi e scioperare, “se non ora quando? Andiamo in piazza per difendere i diritti di tutti”, dice Landini.