La Regione scommette sul Matrimonio Selargino. <Abbiamo stanziato centomila euro per questa edizione, e altrettante risorse sono pronte per i prossimi due anni>, l’annuncio dell’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa parte dalla chiesa di San Giuliano. <Sto già lavorando anche sul decreto per inserire la manifestazione nel registro dei grandi eventi identitari>. Ma non è l’unico assessore che durante la conferenza stampa di questa mattina ha mostrato interesse per un evento che, come ribadito dal sindaco Gigi Concu <non ha data e riesce sempre a emozionare come fosse la prima volta>. E Valentina Plaitano e Lorenzo Atzeni, i futuri sposi di questa edizione, ne sono la conferma vivente. Gli interventi istituzionali precedono il programma. <Il turismo e questa manifestazione hanno un’importanza fortissima nella creazione del lavoro>, sottolinea Ada Lai, assessora regionale al Lavoro e all’Immigrazione: <Abbiamo finanziato un bellissimo progetto che ci vedrà esportare in tutto il mondo le grandi tradizioni identitarie della Sardegna. Una di questa sarà il Matrimonio Selargino>.
La presentazione del programma spetta allo storico presidente della Pro Loco Gianni Frau. <La formula scelta è quella degli ultimi anni, con le tappe immancabili del rito: Sa Cantada a is piciocas e Su trasferimentu de is arrobas. Più una serie di eventi che accompagneranno i due giovanissimi futuri sposi a pronunciare il fatidico “Sì” nella chiesa di Maria Vergine Assunta, per poi sigillare le promesse nella chiesa di San Giuliano>. Ritorna il Villaggio enogastronomico in piazza Si ‘e Boi, e ritorna anche l’attesissimo Sandro Murru, in programma per venerdì. Oltre a mostre, commedie e gare dialettali. <Tradizione e modernità che si incontrano ancora una volta e che mi portano a soffermarmi sulla scelta di Valentina e Lorenzo, esempio di come le tradizioni possano avvicinare anche le generazioni più giovani>, interviene l’assessora alla Cultura di Selargius Oriana Bernardi. <È compito di noi amministratori fare in modo che la nostra identità non si dimentichi e che anzi, diventi un valore aggiunto dei nostri territori>, aggiunge il sindaco, che chiude con un <A chent’annos>, che diventa l’augurio di tutti i selargini.