Nella giornata di ieri, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cagliari, supportati dai colleghi di Oristano, Nuoro, Orune Bono e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna hanno eseguito due provvedimenti cautelari in carcere, emessi dal gip del Tribunale di Oristano su richiesta della Procura.
Secondo le indagini, i due avrebbero fornito ai proprietari di un terreno il materiale e le semenze necessarie, promettendo una percentuale sulla futura vendita una volta che le piante sarebbero maturate. Per portare avanti l’attività, comunicavano con il capo famiglia tramite schede telefoniche intestate fittiziamente a terzi.
Un progetto ben strutturato, basti pensare anche alle modalità di coltivazione che, oltre alla suddivisione in filari e la presenza dell’impianto di irrigazione, faceva ampio uso di fertilizzanti. È certo, dunque, che ci siano altre persone coinvolte, in particolare qualcuno con importanti conoscenze agronomiche.
I due arrestati sono un 37enne di Orune e un 27enne di Bono, già noti alle forze dell’ordine.
Nel corso delle perquisizioni di ieri presso l’abitazione dell’Orunese, sarebbero stati rinvenuti 26.000 euro in banconote di diverso taglio, confezionate in quattro pacchi di cellophane sottovuoto, verosimile provento di attività illecite. Nell’abitazione di pertinenza dell’arrestato di Bono sarebbero stati allo stesso modo rinvenuti 8.900 euro in contanti, e dieci confezioni di semi di marijuana. L’ipotesi accusatoria sulla base della quale i due uomini sono finiti in carcere è quella di coltivazione e traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantitativo rinvenuto ad Arborea.