Sono passati 45 anni da quel tragico giorno di primavera in cui l’Italia perse, nel giro di pochissime ore, due degli uomini che all’epoca rappresentavano una svolta “rivoluzionaria” politica per il paese.
Peppino Impastato, nato nel 1945 ,a Cinisi un piccolo paesino della provincia palermitana, da una famiglia di stampo mafioso, sin da giovanissimo denuncia e combatte la piaga che affligge l’isola.
Giornalista radiofonico, attivista politico e culturale, nei primi mesi del 1978 candidato nelle liste di Democrazia Proletaria, non seppe mai l’esito di quelle elezioni. La mattina del 9 maggio, il clan Badalamenti ( il cui coinvolgimento venne confermato solo diversi anni dopo) fece detonare il suo corpo sulle rotaie del treno, poco lontane da Cinisi.
La notizia della morte però non viene subito attribuito alla mafia, da subito ci si concentra sulla pista terroristica, imputando lo stesso Impastato come attentatore. La vittima e chiunque ci avesse collaborato vengono passati ai “raggi X” dagli inquirenti, solo 2 giorni dopo la procura comprenderà la vera impronta di quell’atto criminale, in cui Peppino venne trucidato dai mafiosi che abitano a nemmeno “100 passi” dalla sua casa, denuncia che il giovane portava avanti da sempre e che gli costò una morte tanto atroce.
Il sacrificio del povero giornalista-attivista passa in secondo piano da subito, lo stesso pomeriggio in cui viene resa notala sua scomparsa , giunge una nuova pesantissima notizia. Il Presidente dalla Democrazia Cristiana, l’On. Aldo Moro, ex Presidente del Consiglio italiano , sequestrato dalle Brigate Rosse.
Il 16 marzo dello stesso anno (stesso giorno in cui si instaurava, in Italia, il nuovo Governo Andreotti), a 55 giorni dall’inizio della prigionia viene ritrovato cadavere. Alle ore 13 circa di quel 9 maggio in Via Caetani, poco distante dalle sedi del PCI e da quella della Dc, una chiamata anonima parla di una Renault 4 abbandonata nel cui cofano giace esanime il corpo oramai stremato del Presidente Democristiano.
Una giornata catartica, estremamente dolorosa per il nostro Paese.. “L’alba dei funerali di uno Stato.” Cit. da “I cento passi” Modena City Ramblers