È al primo posto dei brani più ascoltati in Italia. E no, non si tratta di Disco Paradise, il nuovo tormentone estivo di Fedez, Annalisa e degli Articolo 31. Il pezzo che ha scalato la classifica Viral 50 Italia di Spotify è Meno male che Silvio c’è, l’inno del Popolo delle Libertà composto dall’autore veronese Andrea Vantini.
Nulla di cui sorprendersi, visto che i brani della hit parade vengono selezionati attraverso un algoritmo, che misura gli ascolti di ogni singolo pezzo e le relative condivisioni: dopo la morte di Silvio Berlusconi gli utenti si sono quindi messi all’ascolto del celebre brano che nel 2008 ha accompagnato la coalizione azzurra durante la sua vittoria alle elezioni politiche, in quello che fu il quarto e ultimo mandato del Cavaliere. Tanto che l’inno ha scalato la classifica di Spotify, conquistando il primo posto.
Vantini ha così commentato, parlando anche della morte di Berlusconi: “Mai mi sarei aspettato che il presidente mi chiamasse, all’epoca, e che quel brano avrebbe avuto un così grande successo. Sono davvero colpito”. Il cantante aveva raccontato anche di come quella canzone gli avesse creato problemi: “Se avessi fatto una canzone per Giorgio Almirante avrei avuto meno ripercussioni negative sulla mia carriera. La mia colpa è aver scritto quelle parole che non si potevano dire, “Menomale che Silvio c’è”. Un’affermazione grave che il mondo dello spettacolo, foraggiato economicamente dalla sinistra, mi sta ancora facendo pagare. L’antipatia se non l’odio, che la sinistra provava per Berlusconi si è riflessa, in parte, su di me”.